Economia
October 26 2015
Dopo aver riformato lo Ior, Papa Francesco prova a convertire anche Wall Street.
Il papa argentino da sempre attira l'attenzione degli esperti di marketing e da alcuni mesi anche di quelli che lavorano nelle grandi istituzioni finanziarie a stelle e strisce.
Le banche Usa hanno voluto sfruttare, evidentemente, il viaggio del Pontefice negli Stati Uniti d'America dello scorso settembre per lanciare nuovi prodotti e servizi finanziari a "misura di cattolico", nonostante il calo di popolarità di Francesco tra gli americani (sarebbe passato dal 79% del 2014 al 56%, secondo un sondaggio pubblicato lo scorso luglio da Gallup).
Per garantirsi un posto in Paradiso, Oltreoceano è possibile, dunque, investire sul mercato azionario e obbligazionario secondo coscienza.
Detto altrimenti, grazie a queste nuove soluzioni si può scommettere in borsa, evitando di finanziare le società che operano in settori "peccaminosi": armi, pornografia, tabacco, alcol, gioco d'azzardo, ma anche energia nucleare, biotecnologie, organismi geneticamente modificati e contraccettivi.
Sul fronte obbligazionario, invece, si possono scartare i titoli delle nazioni dove è ancora in vigore la pena di morte, che non contemplano le libertà civili o politiche o, alzando l'asticella, che mettono in atto politiche in aperto contrasto con la morale cattolica, dai matrimoni gay alla fecondazione artificiale, o di società che operano non rispettando i valori cattolici.
LA SELEZIONE DEI TITOLI
Ora entriamo in dettaglio nell'offerta. La prima a muoversi in questa direzione la scorsa estate è stata Standard & Poor's Dow Jones Indices, sorella della più nota agenzia di rating, specializzata nello sviluppo e gestione degli indici di borsa.
Lo scorso agosto, un mese prima dell'arrivo di Francesco, ispirandosi al modello della finanza islamica, ha lanciato un nuovo indice che sarà costituito da titoli già presenti nel S&P 500, il principale indice di Wall Street, escludendo le società "le cui pratiche - spiga una nota - non rispettano le regole di investimento socialmente responsabile emesse dalla Conferenza dei vescovi degli Stati Uniti".
L'indice, più che ai clienti individuali, dovrebbe servire alle società che gestiscono fondi di investimento e che desiderano adottare questo approccio etico nella costruzione di nuove soluzioni per i loro clienti.
In particolare, per lanciare sul mercato nuovi fondi passivi o Etf, exchange traded fund, un prodotto derivato (è un tipo di fondo di investimento le cui quote possono essere scambiate in borsa come azioni) che replica l'andamento di un indice.
A ottobre, invece, due settimane dopo la visita di Francesco, è stata la banca d'affari Morgan Stanley a strizzare l'occhio ai clienti cattolici, annunciando il lancio di una piattaforma per investire sui mercati secondo coscienza: Catholic Values Investing Tool Kit.
In questo modo i consulenti finanziari della banca d'affari americana potranno costruire un portagolio di investimenti più coerente con i valori dei loro clienti.
A differenza dell'indice azionario cattolico di Standard & Poor's, che segue le indicazioni dei vescovi cattolici americani, il tool di Morgan Stanley riconosce che "non esiste un solo ed esaustivo approccio agli investimenti cattolici" e garantisce una maggiore flessibilità, cercando di conciliare i principi della Chiesa con le preferenze degli investitori.
Le due istituzioni arrivano comunque con quattro anni di ritardo rispetto alla prima banca americana.
LE DIECI BANCHE PIU' GRANDI AL MONDO
JP Morgan nell'autunno del 2011 aveva lanciato il Global Catholic Ethical Balanced Fund, il primo fondo bilanciato in America che permetteva di investire i denari in modo coerente con i precetti della morale cattolica.
Ma allora c'era Papa Ratzinger, il brand della Chiesa non era (ancora) tornato in voga e dell'iniziativa non se ne accorse quasi nessuno.