A neanche tre settimane dai sanguinosi attentati alle chiese copte della Domenica delle Palme, e ad ancora meno dall'attacco armato al monastero di Santa Caterina, sul Sinai, dove una cellula Isis semina da tempo il terrore tra la comunità cristiana, papa Francesco è arrivato in Egitto il 28 aprile con la sua "scommessa" di rilanciare il dialogo con l'Islam moderato e di cercare di isolare il più possibile le derive estremistiche.
"Mi recherò domani pellegrino di pace nell'Egitto di pace", ha affermato papa Francesco in un nuovo tweet, diffuso alla vigilia del viaggio apostolico che lo porterà per due giorni in uno dei principali Paesi musulmani del pianeta, parafrasando il motto del suo 18° viaggio internazionale ("Pope of peace in Egypt of peace"), uno dei più attesi, e allo stesso tempo difficili, del suo pontificato.
Mi recherò domani pellegrino di pace nell’Egitto di pace.
Le motivazioni del viaggio le ha sintetizzate in prima persona nel videomessaggio diffuso prima della partenza, trasmesso in tv, e che in Egitto ha avuto molta diffusione attraverso i social network. Il papa si dice "messaggero di pace", auspicando che la sua visita "sia un abbraccio di consolazione e di incoraggiamento a tutti i cristiani del Medio Oriente", un messaggio "di fraternità e di riconciliazione a tutti i figli di Abramo", "particolarmente al mondo islamico", in cui l'Egitto "occupa un posto di primo piano".
Francesco vuole che il suo sia anche "un valido contributo al dialogo interreligioso con il mondo islamico" e al "dialogo ecumenico con la venerata e amata Chiesa Copto Ortodossa". Per papa Bergoglio "il nostro mondo, dilaniato dalla violenza cieca", che ha duramente colpito anche l'Egitto, "ha bisogno di pace, di amore e di misericordia"; ha bisogno "di operatori di pace e di persone libere e liberatrici, di persone coraggiose che sanno imparare dal passato per costruire il futuro", senza "chiudersi nei pregiudizi"; ha bisogno di "costruttori di ponti di pace, di dialogo, di fratellanza, di giustizia e di umanità".
La visita del Pontefice in Egitto - che ha rifiutato l'uso di un'auto blindata per muoversi in città - durerà in tutto 27 ore. Ecco i i suoi momenti centrali:
Venerdì 28 aprile - arrivo al Cairo alle 14.00; - visita al presidente della Repubblica Abdal Fattah al-Sisi, con cui non dovrebbe mancare una richiesta di verità sull'omicidio di Giulio Regeni, come chiesto al papa dalla famiglia; - visita storica all'Università di Al-Azhar, massima università dell'Islam sunnita, centro di istruzione di migliaia di imam e predicatori, e l'incontro col grande imam Ahmad al-Tayyeb; - discorso alla Conferenza internazionale sulla pace organizzata da Al-Azhar (ore 16.00), da cui uscirà anche un documento finale sul "Rinnovamento del discorso religioso"; - incontro e discorso alle autorità egiziane (16.40); - visita al patriarca copto-ortodosso Tawadros II (17.20), con cui Francesco visiterà la chiesa di San Pietro, bersaglio di un attentato dell'Isis l'11 dicembre scorso, con decine di morti e feriti: un momento, questo, per manifestare la sua vicinanza e ricordare ancora l'"ecumenismo del sangue" che oggi unisce i cristiani.
Sabato 29 aprile - celebrerazione della messa per la piccola comunità copto-cattolica alle 10.00, nello stadio super-protetto dell'Aeronautica, alla presenza anche di musulmani e copti ortodossi. - a chiudere, alle 15.15, l'incontro con il clero e i religiosi, prima di ripartire per Roma.