ANSA/ DABIQ L'immagine di Abu Umar al-Baljiki, nome di battaglia di Abdelhamid Abaaoud ▲ ANSA/ DABIQ L'immagine di Abu Umar al-Baljiki, nome di battaglia di Abdelhamid Abaaoud sul numero di febbraio di quest'anno di 'Dabiq', la rivista ufficiale dell''Isis, 16 novembre 2015. ▲ Twitter Abdelhamid Abaaoud in una foto su Twitter ▲ ANSA/TWITTER/POLICE NATIONALE Salah Abdeslam, belga, coinvolto nelle stragi di Parigi - 15 novembre 2015 ▲ ANSA/ BLIC.RS La foto pubblicata sul sito BLIC.RS del passaporto siriano trovato accanto ad uno dei kamikaze dell'attacco allo Stade de France del 13 novembre a Parigi. Belgrado, 15 novembre 2015 ▲ KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images Alcuni parigini davanti al memoriale del Cafe Belle Equipe in rue de Charonne - 15 novembre 2015 ▲ KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images Una foto di una vittima degli attentati di Parigi davanti al Cafe Belle Equipe in rue de Charonne - 15 Novembre 2015 ▲ KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images Una foto di una vittima degli attentati di Parigi davanti al Cafe Belle Equipe in rue de Charonne - 15 Novembre 2015 ▲ KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images Bandiere francesi e un cartello sul ramo di un albero con la scritta: "Non vi faremo scegliere il futuro dei nostri figli" davanti al Cafe Belle Equipe in rue de Charonne a Parigi - 16 Novembre 2015 ▲ DOMINIQUE FAGET/AFP/Getty Images Un musulmano davanti al ristorante Le Carillon di Parigi con un cartello: "Il terrorismo non è l'Islam. L'Islam è come questo fiore. Il terrorismo non ha religione" ▲ MIGUEL MEDINA/AFP/Getty Images Lo scrittore francese Marek Halter (il secondo da sinistra), l'Imam della Moschea di Drancy Mosque, Hassene Chalghoumi (quarto da sinistra), rappresentanti delle comunità ebraiche e musulmane di Parigi rendono omaggio alle vittime degli attentati di Parigi davanti al Bataclan - 15 novembre 2015 ▲ ALAIN JOCARD/AFP/Getty Images I parigini rendono omaggio alle vittime degli attentati di Parigi davanti al ristorante Le Carillon - 15 novembre 2015 ▲ MIGUEL MEDINA/AFP/Getty Images Lo scrittore francese Marek Halter (il secondo da sinistra), l'Imam della Moschea di Drancy Mosque, Hassene Chalghoumi (quarto da sinistra), rappresentanti delle comunità ebraiche e musulmane di Parigi rendono omaggio alle vittime degli attentati di Parigi davanti al Bataclan - 15 novembre 2015 ▲ MIGUEL MEDINA/AFP/Getty Images Una donna piange davanti al Bataclan a Parigi - 15 novembre 2015 ▲ MIGUEL MEDINA/AFP/Getty Images I parigini rendono omaggio alle vittime degli attentati di Parigi davanti al Bataclan - 15 novembre 2015 ▲ MIGUEL MEDINA/AFP/Getty Images Lo scrittore francese Marek Halter (il quarto da sinistra), l'Imam della Moschea di Drancy Mosque, Hassene Chalghoumi (sesto da sinistra), rappresentanti delle comunità ebraiche e musulmane di Parigi rendono omaggio alle vittime degli attentati di Parigi davanti al Bataclan - 15 novembre 2015 ▲ ANSA/ANDREA MEROLA Alberto Solesin, padre di Valeria, la ragazza veneziana morta nall'attentato terroristico al teatro Bataclan di Parigi. Venezia, 15 novembre 2015. ▲ Twitter Valeria Solesin in una foto postata su Twitter. ▲ Christopher Furlong/Getty Images Fiori nei fori lasciati dai proiettili dei terroristi al ristorante Le Carillon di Parigi - 15 novembre 2015 ▲ Jeff J Mitchell/Getty Images) Parigi, 14 novembre 2015: l'omaggio di Bono e del gruppo degli U2 alle vittime dell'attentato al teatro Bataclan ▲ Jeff J Mitchell/Getty Images Parigi, 14 novembre 2015, fiori e candele davanti al teatro Bataclan ▲ Jeff J Mitchell/Getty Images) Parigi, 14 novembre 2015, fiori e candele davanti al teatro Bataclan ▲ Getty Images Parigi, 14 novembre 2015, il tributo alle vittime degli attentati terroristici: fiori e candele in Place de la Republique ▲ Christopher Furlong/Getty Images Parigi, 14 novembre 2015, il tributo alle vittime degli attentati terroristici: fiori e candele in Place de la Republique ▲ Christopher Furlong/Getty Images Parigi, 14 novembre 2015, fori di proiettile sulla vetrina di un bar ▲ David Ramos/Getty Images Parigi, 14 novembre 2015, fiori all'ingresso del ristorante Le Carillon, uno degli obiettivi degli attacchi dei terroristi ▲ Valeria Solesin in una foto postata su Twitter (#Recherceparis), tra i dispersi negli attacchi del 13 novembre a Parigi. Roma, 14 novembre 2015. ▲ Antoine Antoniol/Getty Images Una donna posa una candela davanti al bar Le Carillon di Parigi - 14 novembre 2015 ▲ Antoine Antoniol/Getty Images Un bambino posa una candela davanti al bar Le Carillon a Parigi - 14 novembre 2015 ▲ Antoine Antoniol/Getty Images Fiori e candele davanti al bar Le Carillon a Parigi - 14 novembre 2015 ▲ Antoine Antoniol/Getty Images Un abbraccio tra due amiche davanti al bar Le Carillon a Parigi - 14 Novembre 2015 ▲ JEFF PACHOUD/AFP/Getty Images Alcune persone accendono candele in ricordo delle vittime degli attentati di Parigi a Lion - 14 novembre 2015 ▲ JOEL SAGET/AFP/Getty Images Il memoriale per le vittime degli attentati di Parigi in Place de la Republique - 14 Novembre 2015 ▲ EPA/Tomasz Gzell POLAND OUT Alcune persone mettono fiori davanti all'ambasciata francese in Polonia - 14 novembre 2015 ▲ EPA/Tomasz Gzell POLAND OUT Alcune persone mettono fiori davanti all'ambasciata francese in Polonia - 14 novembre 2015 ▲ Guillaume B. Decherf, giornalista di Les Inrockuptibles: era al concerto del Bataclan per lavoro ▲ Valentin Ribet, avvocato, morto negli attentati di Parigi il 13 novembre 2015 ▲ Le sorelle tunisine Halima e Houda Saadi, sul sito della radio Mosaique Fm che ha dato la notizia della loro morte negli attentati di Parigi ▲ Twitter La ricerca degli scomparsi viaggia sui social network ▲ EPA/JULIEN WARNAND Alcune persone depongono fiori e candele in ricordo delle vittime degli attentati di Parigi in Place de la Republique a Parigi - 14 novembre 2015 ▲ EPA/JULIEN WARNAND La prima pagina di un giornale a Parigi con il titolo "L'orrore" tra candelel e fiori - Parigi, 14 novembre 2015 ▲ EPA/YOAN VALAT Una donna piange davanti al Carillon cafe a Parigi - 14 novembre 2015 ▲ EPA/YOAN VALAT Il silenzio davanti al Carillon cafe a parigi - 14 novembre 2015 ▲ EPA/YOAN VALAT Alcune persone in sillenzio davanti al Carillon cafe a parigi - 14 novembre 2015 ▲ Getty Images Una vittima degli attentati di Parigi - 14 novembre 2015 ▲ EPA/ARMANDO BABANI Fiori davanti all'ambasciata francese in Albania - 14 settembre 2015 ▲ EPA/YOAN VALAT Il dramma dei superstiti agli attentati di Parigi - 14 novembre 2015 ▲ EPA/YOAN VALAT Un uomo guarda fuori dal Carillon cafe con la vetrina bucata dai proiettili dei terroristi dell'Isis - Parigi, 14 novembre 2015 ▲ EPA/ROMAN PILIPEY Una donna deposita fiori a Parigi dopo gli attentati da parte dell'Isis - 15 novembre 2015 ▲ KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images Fiori e candele davanti al Carillon bar a Parigi, uno dei luoghi degli attentati che hanno colpito la città ▲ KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images Fiori e candele davanti al Carillon bar a Parigi, uno dei luoghi degli attentati che hanno colpito la città ▲ KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images Una donna in lacrime davanti al Carillon bar nel X arrondissement di Parigi - 14 novembre 2015 ▲ Pascal Le Segretain/Getty Images Giornali francesi il mattino dopo dell'attentato - 14 novembre 2015 ▲ KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images Fiori e candele davanti al Carillon bar a Parigi, uno dei luoghi degli attentati che hanno colpito la città ▲ Getty Images Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici ▲ Getty Images Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici ▲ Getty Images Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici ▲ Getty Images Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici ▲ Getty Images Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici ▲ Getty Images Parigi, 13 novembre 2015, lo Stade de France dopo gli attentati terroristici ▲ Daniel Munoz/Getty Images Manifestazioni "Je suis Paris" per le vittime degli attentati della notte - 14 novembre 2015 ▲ Daniel Munoz/Getty Images A Sudney una donna mostra un cartello "Je suis Paris" per le vittime degli attentati della notte - 14 novembre 2015 ▲ LOIC VENANCE/AFP/Getty Images Una delle vittime degli attentati di Parigi coperta da un lenzuolo ▲ KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images Polizia francese fuori dal Cafe Bonne Biere in Rue du Faubourg du Temple a Paris - 14 Novembre 2015 ▲ DOMINIQUE FAGET/AFP/Getty Images ▲ MIGUEL MEDINA/AFP/Getty Images Francesi evacuati dal teatro Bataclan a Parigi - 15 novembre 2015 ▲ DMITRY SEREBRYAKOV/AFP/Getty Images Una donna deposita dei fiori fuori dall'ambasciata francese a Mosca - 14 Novembre 2015 ▲ MIGUEL MEDINA/AFP/Getty Images Il presidente francese nella notte degli attentati di parigi - 14 novembre 2015 ▲ DMITRY SEREBRYAKOV/AFP/Getty Images Un uomo pone un pezzo di pane in una tazza di plastica con vodka fuori dall'ambasciata francese a Mosca - 14 Novembre 2015 ▲ Spencer Platt/Getty Images Poliziotti fuori dal consolato francese a Manhattan a New York City dopo gli attentati nella notte a Parigi - 14 novembre 2015 ▲ Thierry Chesnot/Getty Images Il corpo di una delle vittime degli attentati di Parigi in Boulevard des Filles du Calvaire vicino al teatro Bataclan ▲ MIGUEL MEDINA/AFP/Getty Images Alcuni parigini con le coperte termiche vengono portati via dalla zona del teatro Bataclan - Parigi, 15 novembre 2015 ▲ Thierry Chesnot/Getty Images Il corpo di una delle vittime degli attentati di Parigi in Boulevard des Filles du Calvaire vicino al teatro Bataclan ▲ Pascal Le Segretain/Getty Images Alcuni superstiti degli attentati di Parigi prima di essere portati via da alcuni autobus in sicurezza - 14 novembre 2015 ▲ FRANCOIS GUILLOT/AFP/Getty Images Alcuni parigini con le coperte termiche vengono portati via dalla zona del teatro Bataclan - Parigi, 15 novembre 2015 ▲ Antoine Antoniol/Getty Images Alcuni superstiti degli attentati di Parigi prima di essere portati via da alcuni autobus in sicurezza - 14 novembre 2015 ▲ Antoine Antoniol/Getty Images Lo sgomento sul volto di un sopravvissuto agli attentati di Parigi prima di essere portato via su un autobus - 14 novembre 2015 ▲ KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images La polizia francese raccoglie tracce nel café Comptoir Voltaire sede di uno degli attacchi terroristici - Parigi 14 novembre 2015 ▲ KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images Corpi a terra davanti al Comptoir Voltaire, il café di Parigi luogo di uno degli attentati della notte - 14 Novembre 2015 ▲ FRANCOIS GUILLOT/AFP/Getty Images Abbracci tra i superstiti degli attentati di Parigi prima di essere portati via da alcuni autobus in sicurezza - 14 novembre 2015 ▲ Thierry Chesnot/Getty Images Alcuni parigini evacuati dal teatro Bataclan in Boulevard des Filles du Calvaire - Parigi, 14 novembre 2015 ▲ EPA/YOAN VALAT Alcune persone escono dal teatro Bataclan a Parigi dove sono avvenuti gli attentati nella notte del 13 novembre ▲ EPA/CHRISTOPHE PETIT TESSON La polizia francese fuori dal teatro Bataclan a Parigi ▲ EPA/Andrew Harrer / POOL Il presidente Barack Obama parla dopo gli attentati di Parigi - 13 Novembre 2015 ▲ EPA/YOAN VALAT La polizia francese fuori dal teatro Bataclan a Parigi ▲ EPA/CHRISTOPHE PETIT TESSON La polizia francese fuori dal teatro Bataclan a Parigi identifica i passanti - 13 novembre 2015 ▲ Abdelhamid Abaaoud , il jihadista considerato la mente degli attentati di Parigi, è stato identificato tra le vittime dell'assalto della polizia al covo di Saint Denis, alla periferia di Parigi. Lo ha reso noto la procura francese. Abaaoud era il cervello della cellula di jihadisti neutralizzata dalle forze speciali della polizia belga a Verviers a gennaio scorso.
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Di origini marocchine, 28 anni, Abaaoud era legato ad almeno due dei terroristi di Parigi, e avevano commesso insieme piccoli crimini a Bruxelles tra il 2010-2011. In un primo momento si pensava che fosse scappato in Siria dopo che i belgi avevano smantellato la sua cellula a gennaio (sarebbe anche dietro agli attentati al treno Thalys).
Abdelhamid Abaaoud è l'amico d'infanzia del ricercato numero 1, Salah Abdeslam. I due sarebbero quindi sempre rimasti in contatto. Il Belgio lo aveva condannato Abaaoud in contumacia la scorsa estate a 20 anni di prigione nel processo alla filiera jihadista belga.
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L'intervista
Qualche mese fa Abdelhamid Abaaoud, appena fuggito alla cattura in Belgio e arrivato nei territori dello stato silamico in Siria, è stato intervistato dalla rivista Dabiq , uno dei principali strumenti di propaganda nell'Isis nei suoi territori. È una lunga intervista, in cui Abaaoud, che in Siria si faceva chiamare Abu Umar al Baljki, parlava di martirio, di morte dei crociati cristiani. E, soprattutto, faceva un'affermazione inquietante sul fatto che, già da ricercato, fosse rimasto in Belgio a programmare altre azioni contro i cristiani.
Questo è il riassunto dell'intervista.
Innanzitutto spiegava perché avesse scelto proprio il Belgio come terreno di azione: "Allah ha scelto me e i miei fratelli per andare in Europa a terrorizzare i crociati che combattono contro i musulmani. E il Belgio fa parte della coalizione di crociati che attacca i musulmani (definisce così i combattenti dell'Isis, ndr) dell'Iraq e della Siria.
Un regalo di Allah
Il terrorista raccontava nell'intervista come la polizia fosse entrata in possesso delle sue immagini da soldato della jihad: "Un fratello aveva girato un video prima di una battaglia, ma aveva perso la videocamera, che era poi finita nelle mani di un giornalista occidentale. Sfortunatamente ho visto la mia immagine su tutti i media ma gli infedeli sono stati resi ciechi da Allah. Sono anche stato anche fermato da un agente che ha messo a confronto la mia faccia con la mia foto da ricercato e non ha trovato nessuna somiglianza. Questo non è stato altro che un regalo di Allah".
Altre operazioni contro i crociati
Sul suo viaggio per tornare in Siria, dopo essere diventato ufficialmente un ricercato, diceva: "Questa è la prova che i musulmani non devono aver paura dei servizi segreti dei crociati. Io mio nome e le mie foto erano dappertutto, ma io ero ancora a casa loro, potevo preparare anltre operazioni contro di loro e ripartire sano e salvo quando è stato necessario. Ho chiesto ad Allah di accettare il sacrificio dei martirri che terrorizzano i crociati di America, Francia, Canada, Australia, Germania e Balgio"."Il Belgio" dice nell'intervista "è membro di quella coalizione di crociati che hanno attaccato i musulmani" e per questo lui e i suoi complici lo avevano scelto come obiettivo. Nel blitz i complici erano stati uccisi ("benedetti dal matririo", li definiva Abaaoud).
LA MAPPA INTERATTIVA DEGLI ATTENTATI A PARIGI