Collezioni
June 23 2023
Un’esplorazione all’insegna della riscoperta del proprio essere, così «Toute première fois» la nuova collezione di EGONlab, ci spinge «per la prima volta in assoluto» a riscoprire le nostre forme mettendo in discussione il genere e la propria identità. Viene presentata una sartorialità diversa ma traboccante di charme, con scollature ribelli e sensuali dal tocco punk. Denim e pelle sono scelti per outfit inebrianti su una passerella dove non ci sono regole e a parlare è solo la mascolinità nascosta dell’uomo.
Acne Studios ci dà il benvenuto nel guardaroba del Grand Tour dei giovani del XXI secolo, dove la voglia di sperimentare cresce e tutto diventa più eccentrico.
«Per la primavera ho pensato a come i giovani uomini del XVII secolo facessero il "Grand Tour" per visitare importanti destinazioni in Europa e tornare a casa più colti. Ho fatto un viaggio a Venezia. Mi ha ricordato che quando si viaggia si sceglie di mettere in valigia i propri capi personali, che si mescolano con pezzi nuovi, magari indumenti storici, o con merce acquistata in un negozio per turisti. Si sperimenta con quello che si ha in valigia - ti senti libero di cambiare la tua identità e di essere più eccentrico con il tuo stile» racconta il direttore creativo Jonny Johansson.
Cercando e mescolando l’antico con il moderno, le silhouette acquisiscono strato e creano dei contrasti giocosi e irriverenti. Il denim è protagonista assoluto, evergreen perfetto per ogni situazione, e viene proposto in alcune varianti, rivestito in argento antico o avvolto dal monogramma del marchio questa volta su denim color sabbia. Le stampe ci riportano a viaggi futuristici, marmo italiano, stelle veneziane e vecchi sfondi delle cartoline vengono messe a contrasto con stivali sporchi di fango e altre stampe distorte.
Louis Gabriel Nouchi è noto per celebrare la sua passione per la lettura in ogni collezione da lui ideata, questa volta ha trovato nel libro Un uomo solo di Christopher Isherwood pubblicato nel 1964 l’ispirazione giusta. La collezione ripropone le riflessioni che l’autore affronta nel libro, dalle regole imposte dalla società alle emozioni che non trovano la retta via per esternarsi. I capi scultorei in pelle richiamano l’incidente d’auto che ha cambiato per sempre la vita del protagonista del romanzo, top e camicie intrecciate esprimono le difficoltà e le tensioni delle emozioni. Il tutto si esprime attraverso una palette colori tipicamente Sessanta, dal giallo canarino al marrone espresso. Non dimenticando certo la sensualità, le scollature sono sempre presenti accompagnati da piccoli dettagli cut-out.
La nuova collezione estiva di Wales Bonner diventa un inno ai lunghi viaggi, dove lo sportswear, ideato in collaborazione con Adidas Original, incontra il savoir-faire degli artigiani di Addis Abeba. Tecniche che gli anni sono state affinate arrivano oggi a realizzare preziosi ricami con motivi di stampe animali e floreali, con volumi larghi che liberano da ogni costrizione. I modelli hanno calcato la passerella con ai pieni le Adidas Neftegna, una replica del modello originale con il quale Haile Gebrselassie vinse nel 2008 la Maratona di Berlino.
Homme Plissé si pone come obiettivo quello di esplorare l’anima Issey Miyake, sviluppando e riflettendo una nuova visione sul design e il making of che contraddistingue il marchio. L’evento si apre con un grande rullo di carta plissettata che viene srotolato lungo la Galleria del Musée des Arts Décoratifs di Parigi svelando i capi racchiusi al suo interno. Qui entra in gioco il design team, che fa il suo ingresso e veste i modelli. Sono varie le proposte della collezione, Rectangle ad esempio mostra una costruzione diversa del tessuto, infatti indossato dà vita a delle silhouette dalla plissettatura asimmetrica. Pictoresque vede la rappresentazione di montagne, terra e aria tramite colori accesi e in semplici forme. Horizon Pleats è caratterizzata da una plissettatura orizzontale che rimbalza a ogni movimento, alleggerendo il capo. La serie Wing Coat, come recita il nome stesso, è ispirata alle ali degli aereoplani e interpretata con uno spacco posteriore che si espande al vento anche grazie al tessuto leggero ed elasticizzato.
Il mondo onirico di Walter Van Beirendonck apre di nuovo le sue porte e questa volta ci pone di fronte nuove riflessioni, come l’avvento dell’AI e dei suoi possibili effetti collaterali. In un mondo dove le macchine stanno velocemente prendendo il posto dell’uomo, Van Berendonck ha ideato un alfabeto alieno che viene utilizzato come stampe sugli abiti ed è rappresentato con simboli che ricordano i geroglifici. La collezione prende il nome da Dawleetoo, la città perduta che si nasconde nella giungla dell’Isola di Sumatra. I capi sono realizzati con materiali “duri” come racconta il designer, come un’armatura e le coppie colore giallo/nero e bianco/rosso sono i protagonisti.