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(Ansa)
Moda

La moda all'ombra della Tour Eiffel

Dopo New York, Londra e Milano è il turno di Parigi. Fino al 3 ottobre, la Ville Lumiere ospiterà un totale di 108 eventi - 67 sfilate e 41 presentazioni - tra grandi addii, attesi ritorni e sorprendenti debutti.

Un calendario ricco e articolato che si sviluppa su nove giorni - troppi forse, soprattutto rispetto alle cinque affollate giornate milanesi - e che vede Peter Do (recentemente appuntato direttore creativo di Helmut Lang) lasciare la Grande Mela alla volta della capitale francese, così come Francesco Risso che dopo esperienze a Tokyo e New York, per presentare la sua primavera estate 2024 firmata Marni sceglie Parigi, una città adatta «ai flâneurs come noi».

È un concetto che torna spesso quello del flâneur di Baudelaire - recentemente Nicholas Ghesquière ne ha parlato in quanto ispirazione della collezione autunno inverno 2023-24 Louis Vuitton - quell’uomo che vaga oziosamente per le vie cittadine, senza fretta, sperimentando e provando emozioni nell’osservare tutto ciò che lo circonda.

C’è però ben poco di questo gironzolare spensierato durante le settimane di presentazioni delle ultime collezioni. Spesso gli eventi si trovano da un capo all’altro della città e tra corse all’ultimo minuto e taxi introvabili, gli invitati finiscono in un vortice frenetico fatto di passerelle e feste black tie.

Così, se martedì 26 settembre sarà il turno di Dior e Saint Laurent - fresco della nomina di Francesca Bellettini a Deputy CEO di tutti i marchi Kering - mercoledì 27 vedrà scendere in passerella Marni, Dries Van Noten, Acne Studios e Balmain. Quest’ultimo ha fatto parlare di sé nei giorni scorsi per il furto di oltre 50 pezzi della nuova collezione. L’incidente è stato raccontato dal direttore creativo Olivier Rousteing sul suo profilo Instagram.

Giovedì 28 settembre tutti pronti per il debutto di Rabanne - dopo la scomparsa del suo fondatore il brand ha cambiato nome, abbandonando Paco - e per l’addio di Gabriela Hearst che presenterà la sua ultima collezione per Chloé. Sempre giovedì sarà il turno di Givenchy, Rick Owens e Schiaparelli.

Venerdì 29 sfileranno Loewe, Issey Miyake, Giambattista Valli, Yohji Yamamoto e Coperni, mentre sabato 30 settembre sarà il turno di Vivienne Westwood e di Hermès oltre che all’addio di Sarah Burton ad Alexander McQueen e il debutto di Stefano Gallici (classe 1996) alla guida di Ann Demeulemeester, dopo la breve parentesi di Ludovic de Saint Sernin.

Domenica primo ottobre sarà il turno di Balenciaga e Valentino - di nuovo a Parigi dopo una breve parentesi milanese - e di Carven, di ritorno a Parigi con la nuova direzione creativa di Louise Trotter, mentre lunedì 2 ottobre sfileranno Louis Vuitton e Mugler, sotto la guida di Casey Cadwallader. In serata anche l’attesissimo ritorno in passerella di Maison Margiela e John Galliano.

A conclusione della Paris Fashion Week, martedì 3 ottobre aprirà con Chanel e proseguirà con Miu Miu, il brand più popolare al mondo secondo Lyst.

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