News
January 26 2018
"Dobbiamo riportare Roma ad essere attrattiva. La morsa del governo regionale di sinistra e della giunta capitolina a 5 stelle ha prodotto una fuga di istituzioni e di imprese verso Milano, che va arrestata con forza. Io mi candido anche per capovolgere questo depauperamento della Capitale e della sua regione". Sono queste le prime parole di Stefano Parisi, candidato del centrodestra alla guida della regione Lazio, rilasciate in un'intervista al Messaggero.
Parisi, romano, classe 1956 (ex amministratore delegato di Fastweb dal 2004 al 2008) ha ricoperto il ruolo di segretario comunale della giunta Albertini nel 1997 ed è poi stato candidato a Milano per la poltrona di sindaco nell'ultima tornata elettorale con una sua lista civica sostenuta dal centrodestra e battuta però da Giuseppe Sala e dal PD.
Ora prova l'assalto alla poltrona di Governatore del Lazio.
A creargli qualche problema Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, che ha più volte dichiarato la volontà di candidarsi con una sua lista e che non ha ancora preso posizione netta per un'eventuale accordo politico con un partito o coalizione. "Pirozzi è uomo di valore, che ha a cuore il futuro della nostra regione. Spero che non voglia indebolire il fronte del centrodestra", ha dichiarato Parisi.
Dice di non temere il suo avversario principale, ovvero il presidente uscente Nicola Zingaretti "perché ancora non aveva uno sfidante vero. Ora ci sono io, insieme all'unità del centrodestra. Lo Zingaretti che si ripresenta alle elezioni insieme a Liberi e Uguali - sostiene Parisi - è uno Zingaretti ancora peggiore di quello di prima. Perché questa sua nuova alleanza punta a bloccare lo sviluppo, a sottovalutare il bisogno di sicurezza e ad affrontare con la solita retorica ipocrita il problema dell'immigrazione".