Parla Tridico ma non dice. Dietro di sè lascia troppi dubbi

E' durata tre ore l'audizione del Presidente Inps, Pasquale Tridico alla Camera (via web) sul famoso caso dei bonus e della fuoriuscita dei nomi di chi ha chiesto ed ottenuto il bonus da 600 e poi 1000 euro nel pieno dell'emergenza Covid.

Tre ore che hanno però lasciato molti dubbi e soprattutto confermato ancora una volta quella sensazione di aver ascoltato una persona che non ha molto chiara la situazione del paese e di chi ha chiesto aiuto all'Inps.

Invece che spiegare ritardi e disguidi e magari anche scusarsi o quantomeno ammettere errori e mancanze Tridico ha detto che è andato tutto bene, che è stato un successo, persino che "in 15 giorni abbiamo dato il bonus a tutti". Una bugia grossa come una casa e smentita in quei giorni dagli stessi dati del sito ufficiale Inps che riportava le centinaia di migliaia di domande ancora in attesa di risposta, ma soprattutto lontana anni luce dalla realtà.Non solo.Sul famoso caso dei nomi dei parlamentari "furbetti" del bonus Tridico ha affermato con decisione di non essere lui la "gola profonda". Mai e con nessuno. Peccato però che, a chi gli chiedeva conto della dichiarazione del capogruppo di Italia Viva, Rosato, che due giorni fa ha raccontato di aver parlato con Tridico che gli aveva escluso la presenza di membri del suo partito nella lista dei furbetti, il Presidente Inps ha balbettato un "queste sono cose personali e stop".Non parliamo poi delle questioni tecniche, delle falle informatiche. Ricordate nel giorno del via alla presentazione delle domande il famoso e presunto "attacco hacker" che avrebbe mandato in tilt il sito Inps? Bene, Tridico non ne ha fatto cenno mentre decine di esperti hanno dimostrato come quell'attacco non ci sia mai stato ma si trattava di un banale sovraccarico cui nessuno, malgrado fosse facilmente prevedibile l'ondata di clic, aveva pensato di porre rimedio.E altrettanto poco convincenti sono state le (poche) parole sulla questione della violazione del data base.Un'audizione quindi poco convincente, con l'opposizione che chiede ancora e con maggior forza le dimissioni mentre la maggioranza difende a denti stretti il suo uomo.In mezzo ci sono gli italiani, non i furbetti che sono stati smascherati, ma coloro che hanno toccato con mano l'inefficacia, la lentezza, l'inadeguatezza. E che certo non si sono fatti abbindolare da un'audizione alla Camera

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