la Pallonata: Natale con i tuoi, Santo Stefano con la Premier League

Nell'intervista di fine anno che il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, ha concesso al Corriere della Sera c'è qualche buono spunto e un ottimo proposito: riportare la serie A al format delle 18 squadre a partire dal 2016. Impresa non semplice, perché significa mettere d'accordo le Tv che pagano (e che devono auto-ridursi il prodotto di un buon 10 per cento) e il blocco dei club medio piccoli, che devono abolirsi di spontanea volontà. Un po' come la riforma per cancellare il Senato che si pretende votata dai senatori stessi…

In ogni caso, bene che ci sia la volontà di provarci, anche sfidando una parte del proprio elettorato. Quello che continua a mancare, invece, è un ragionamento di sistema sulla valorizzazione del prodotto calcio italiano. Certo, i calendari non sono materia di Tavecchio e della Figc, ma sarebbe bello capire cosa renda impossibile da noi che professionisti dello show, peraltro lautamente pagati, lavorino quando la gente è a casa, ha più tempo libero e magari anche più voglia di spendere qualche soldo per andare allo stadio.

I dati sugli ascolti televisivi del Boxing Day della Premier League farebbero fare una seria riflessione a un qualunque manager: i canali Fox Sports hanno messo insieme 1,6 milioni di telespettatori unici in Italia nel giorno di Santo Stefano, con il record di Chelsea-West Ham da 246 mila telespettatori medi. Roba da urlo.

Quanto varrebbe un Juventus-Roma a Natale? Pensiero da girare ai nostri eroi spaparanzati al sole delle Maldive in nome del diritto inalienabile alle ferie in famiglia. Con piccolo ma significativo plauso alla serie B del'innovatore Abodi, che alla vigilia di Natale ha costretto i suoi a giocare. Risultato? Stadi con più gente (+3,7%) ed esperimento riuscito per il secondo anno consecutivo. Abodi sogna un giorno di guidare la Lega A al posto di Beretta: se dovesse succedere, non si dimentichi questi numeri.

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