La pasta De Cecco è nata nel 1831. Nuova data sulle confezioni

La retrodatazione che allunga di 55 anni il percorso aziendale nel territorio abruzzese è frutto di una ricerca storica, giuridica, scientifica e archivistica, illustrata oggi dal brand abruzzese. Lo studio attesta che i De Cecco sono mugnai dal 1831 e poi pastai con vanto di continuità formale senza passaggi societari.

Il materiale storico-documentario riporta che i De Cecco erano stati proprietari terrieri, coltivatori dal diciottesimo secolo, poi panettieri in modo discontinuo dal 1801 al 1811; mugnai con continuità dal 1831 a tutt'oggi e pastai. La ricerca è avvenuta secondo più fasi. Nella prima fase si è provveduto a fare un'analisi della documentazione preunitaria (archivio di Stato di Chieti). Poi si è estesa la ricerca ad altri fondi archivistici (Sezione di Lanciano dell'archivio di Stato di Chieti, archivio di Stato di Napoli, con i fondi del catasto onciario di Fara San Martino, Ministero degli affari interni riguardo al commercio con l'estero e ai permessi di costruire i mulini, privative e transazioni,…): l'attività di famiglia risulta iniziare nel 1811 quando Francesco, figlio di Filippo, viene identificato come panettiere nei ruoli di contribuzione personale del Comune di Fara San Martino. Inizia infatti a gestire il forno comunale nel 1811.

Poi il figlio Nicola Antonio se ne occupa direttamente (con privativa o in qualità di garante) dal 1831 al 1870 in modo continuativo. Dal 1878 Filippo Giovanni e Alessandro entrano in possesso di un mulino di proprietà, acquistato da Angelo Piccone, base del futuro impianto industriale e dell'ascesa fino all'apertura delle sedi di Pescara e Ortona. In realtà in questi archivi non si trovano nuove informazioni su produzione di pasta e farine, neppure nelle carte relative ai dazi né nei documenti sull'importazione di prodotti alimentari dalle province del Regno.

La terza fase ha esplorato il fondo notarile all'interno dell'archivio di Chieti/sez. Lanciano, dove si sono trovate informazioni di atti notarili, approfonditi poi con 132 repertori di notai, all'interno dei quali 14 atti sono riconducibili alla famiglia: qui si legge che gradualmente i De Cecco passano da proprietari terrieri, coltivatori e operanti nel settore laniero, a panettieri, mugnai e pastai. Il 1831 è la data certa, documentata, dell'inizio della continuità formale senza interruzioni, per quanto già dal 1793 è provata l'attività di panettiere di Francesco di Cecco, figlio di Filippo.

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