Nel Pd monta la protesta contro la passività di Elly Schlein agli attacchi di Conte

«Fino a dove vuole arrivare? Se andiamo avanti così allora meglio lasciare che si schianti da sola…». Quando nelle chat tra compagni di partito si arriva a scrivere una cosa del genere significa che la situazione è davvero esplosiva. Ed oggi sono in tanti nel Pd a pensare che bisogna mettere un freno alle azioni di Giuseppe Conte, ai suoi attacchi ormai quotidiani al Nazareno. Soprattutto sono in tanti a contestare la linea difensiva, attendista, anzi, passiva della leader, Elly Schlein, nei rapporti quotidiani con quello che dovrebbe essere il principale alleato ma che in realtà è il primo nemico.

Nemmeno dal centrodestra infatti sono arrivate accuse ed attacchi duri sulla vicenda del Pd in Puglia come quelle partite dalla sponda grillina. «Leggiamo pagine di cronaca e politica che fanno tremare i polsi - ha detto oggi l’ex Premier nell’annunciare la rottura dell’alleanza nella giunta regionale pugliese - Dobbiamo estirpare la cattiva politica…» che è come dire: Noi siamo quelli puliti, il marcio, lo sporco è tutto interno al Partito Democratico.

Quella dell’onestà è una bandiera che mai come in questi giorni il leader del Movimento 5 Stelle sta sventolando in faccia ai dem, rimarcando sempre la differenza tra «noi e loro».

Conte insomma ha la sua tattica, aggressiva, molto e che probabilmente guarda soprattutto alla conta nell’opposizione delle elezioni europee. Quello che però stupisce ed, anzi, infastidisce nel Pd è la debolezza della leader.

Elly Schlein tentenna, balbetta, come due giorni fa davanti alla forzata e striminzita stretta di mano con Conte. tentenna e balbetta prigioniera del concetto di Campo Largo che non esiste più ma che ogni volta viene ritirato fuori da qualche padre nobile della sinistra, ultimo Romano Prodi, come condizione «necessaria per essere competitivi nelle elezioni amministrative e politiche».

A che prezzo però? Ormai è evidente che il comando dell’opposizione è nelle mani grilline, pur avendo stando ai sondaggi, meno voti. E la cosa a molti nel Parito Democratico non piace per nulla.

Pretendono un sussulto, uno slancio d’orgoglio, un po’ di coraggio dalla loro leader arrivata con propositi bellicosi ma fino ad oggi troppo fragile.

La Sardegna, la vittoria della Todde è un caso troppo isolato per fare scuola, più un regalo della destra che una conquista risicata della sinistra. Quella sera sorrisi ed abbracci tra Elly e Giuseppe erano a favore di telecamere; oggi non ride nessuno dei due. Ma è il Pd che sta perdendo la faccia, oltre che la presunta superiorità morale. E non basterà un Codice Etico interno a cambiare le cose: serve coraggio, quello che la segretaria forse non ha. Ed allora ecco i messaggi delle chat interne: «che si schianti da sola». Il suicidio assistito, altra specialità della casa….

Ps. Conserveremo il video della conferenza stampa di Conte ed i suoi oggi a Bari e gliela rimostreremo (se possibile) quando tre tre anni alle prossime elezioni politiche l’avvocato del popolo presenterà e soprattutto spiegherà le ragioni dell’alleanza con il Pd di cui oggi dice e peste e corna…

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