News
January 31 2018
Il 1° febbraio arriva al cinema The Post di Steven Spielberg, il film che unisce Meryl Streep e Tom Hanks per raccontare come il New York Times e il Washington Post nel 1971 abbiano svelato agli americani i segreti scomodi dei Pentagon Papers, documenti top secret del dipartimento della Difesa degli Stati Uniti d'America riguardanti i rapporti con sul-est asiatico e la gestione della guerra in Vietnam.
I due quotidiani statunitensi nel 1971 furono protagonisti di una fuga di notizie senza precedenti: pubblicando estratti dei Pentagon Papers, svelarono le bugie del governo americano - protratte per decenni - sulla Guerra in Vietnam.
I Pentagon Papers (ufficialmente chiamati "United States – Vietnam Relations, 1945–1967: A Study Prepared by the Department of Defense") sono uno studio preparato dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti sul coinvolgimento politico-militare degli Stati Uniti in Vietnam e sulle strategie nel sud-est asiatico dal 1945 al 1967.
Il Segretario alla Difesa Robert McNamara li raccolse nel 1967 allo scopo di scrivere una "storia enciclopedica della guerra del Vietnam". Il suo intento, disse, era lasciare un documento scritto per gli storici, per prevenire errori politici nelle future amministrazioni. Non ne informò il presidente Lyndon Johnson o il segretario di Stato Dean Rusk. Sembra che McNamara progettasse di passare lo studio suo amico Robert F. Kennedy, che pensava di candidarsi per la presidenza per i democratici nel 1968.
Trentasei analisti tra ufficiali in servizio, accademici e impiegati federali hanno lavorato ai Pentagon Papers, utilizzando soprattutto i documenti esistenti presso l'Ufficio del Segretario della Difesa. Lo studio, classificato come "Top Secret - Sensitive", era composto da 3000 pagine di analisi storiche e 4000 pagine di documenti governativi originali, raccolte in tutto in 47 volumi.
McNamara lasciò il Dipartimento della Difesa nel febbraio 1968 e il suo successore Clark M. Clifford ricevette lo studio finito il 15 gennaio 1969, cinque giorni prima dell'inaugurazione della presidenza di Richard Nixon.
Daniel Ellsberg, attivista ed ex analista militare americano, contribuì alla creazione dei Pentagon Papers. E fu proprio lui a svelare al mondo quei documenti: inizialmente sostenitore della guerra in Vietnam, quindi oppositore dopo essere stato sul posto nel 1966, non voleva essere corresponsabile col suo silenzio dei drammi della popolazione vietnamita e delle morti di soldati statunitensi.
Mentre lavorava alla RAND Corporation, think tank di politica globale americano che ricevette due copie dei Pentagon Papers, ne fotocopiò i contenuti. Aiutato da un piccolo gruppo di attivisti, Ellsberg fece avere quelle carte al giornalista del New York TimesNeil Sheehan: il quotidiano ha iniziato a pubblicarne degli estratti il 13 giugno 1971. Quindi anche il Washington Post si prodigò per entrarne in possesso.
Secondo Ellsberg i documenti "hanno dimostrato un comportamento incostituzionale da parte di una serie di presidenti, la violazione del loro giuramento e la violazione del giuramento di ciascuno dei loro subordinati". Ellsberg ha deciso di divulgarli per porre fine a quella che percepiva "una guerra illecita".
I Pentagon Papers erano una polveriera che ha rivelato che la Casa Bianca sapeva di combattere una guerra impossibile da vincere. Hanno anche evidenziato come tante bugie siano state somministrate al popolo attraverso le presidenze di Harry S. Truman, Dwight D. Eisenhower, John F. Kennedy e Lyndon B. Johnson , finendo con Nixon.
La diffusione dei Pentagon Papers fece cambiare idea al popolo americano sulla guerra in Vietnam, che scese in strada per protestare contro il conflitto e contro il governo americano.
Ecco alcune delle bugie e dei sotterfugi perpetrati e rivelati dai Pentagon Papers: