Lifestyle
November 06 2017
Le ramificazioni che ogni giorno si sviluppano intorno al tronco centrale del caso Harvey Weinstein assumono contorni sempre più diversificati.
Tutto era cominciato lo scorso 5 ottobre quando il New York Times ha messo nero su bianco quello che si vociferava da anni: il potente produttore cinematografico Harvey Weinstein, nel corso della sua carriera, avrebbe molestato decine di donne con un modus operandi più o meno costante è basato sul sillogismo: vuoi fare carriera? Devi essere "gentile" con me.
La prima a dare un nome e cognome alle "gentilezze" richieste da Weinstein è stata l'attrice Rose McGowan che ha denunciato l'uomo per le molestie sessuali subite trenta anni fa.
Il sasso lanciato nello stagno ha generato un effetto tsunami dalla proporzioni impressionanti con decine di donne che hanno alzato la mano confermando il profilo di molestatore seriale di Weinstein. Tra di loro c'è anche l'attrice e regista Asia Argento che, dopo aver denunciato Weinstein, si è fatta paladina delle donne vittime di molestie.
Dopo Weinstein il ciclone ha toccato il registaJames Toback contro cui oltre 200 donne hanno fatto denuncia e il premio Oscar Kevin Spacey accusato di essere anche lui un molestatore seriale.
Una manciata di giorni fa, poi, nel mirino è finito anche Dustin Hoffman cui si è aggiunto il regista italiano Giuseppe Tornatore accusato dall'ex velina Mariana Trevisan di averla molestata un ventennio orsono.
Uno scandalo di portata globale rispetto cui l'opinione pubblica si sta schierando in maniera regolare. Ci sono i fautori della "Sì alla denuncia anche dopo 30 anni, non è mai troppo tardi", coloro che sostengono che "Sono ipocriti quelli che fingono di scoprire oggi come funziona nel bel mondo dello spettacolo l'accesso al successo" e quelli che parlano di "Denunce a orologeria fuori tempo massimo frutto del desiderio di vendicare gli insuccessi professionali".
Di quest'ultima categoria fa parte l'attore Alec Baldwin che, via Twitter, ha parlato di "Giustizia a scoppio ritardato" beccandosi del "perfetto idiota" da Asia Argento che poi ha aggiunto: "Altrimenti stai proteggendo i tuoi amici e salvando la tua reputazione. Forse tutte e tre le cose".
Il Donald Trump del Saturday Night live ha risposto all'interprete italiana scrivendo: "Se dipingi tutti gli uomini dello stesso colore prima o poi o finisci il colore o finisci gli uomini" e ha poi bloccato Asia che ha concluso dicendo: "Ti avrei risposto volentieri, ma mi hai bloccato. Porto questa come una medaglia d'onore".
Un nuovo capitolo della saga è stato scritto in attesa dei prossimi strali che verranno lanciati da una parte e dall'altra della trincea accusatoria.