Economia
November 15 2016
Le prime reazioni degli economisti all'elezione di Donald Trump alla Presidenza degli Stati Uniti non sono state positive. Il Premio Nobel Paul Krugman, a caldo, ha assunto una posizione catastrofista. Dalle colonne del New York Times, ha affermato che gli effetti negativi delle politiche che Trump ha promesso di adottare si sentiranno per decenni, se non per generazioni. Una presa di posizione che Krugman ha successivamente ammorbidito, ma non modificato nella sostanza.
Le paure di Krugman
Ragionando a mente fredda, lo stesso Krugman ha ammesso che nel breve periodo i cittadini americani potrebbero non subire i nefasti effetti di quell'insieme di misure che sono state battezzate come Trumponomics. Ovvero, stando a quanto dichiarato dal futuro Presidente in campagna elettorale, una serie di tagli all'imposizione fiscale e di investimenti che comporterebbero un appesantimento del debito pubblico pari a circa quattro miliardi e mezzo di dollari in un arco di tempo pari a dieci anni (cinque volte il valore delle misure di rilancio dell'economia adottate da Obama).
Effetti di breve e lungo periodo
Per Krugman, la situazione dell'economia americana è tale da richiedere ancora stimoli alla crescita, per cui provvedimenti che facciano crescere l'inflazione e che aumentino il deficit sarebbero utili. Per questo, anche un pacchetto di misure mal congegnato come quello ventilato da Trump potrebbe avere effetti positivi nel breve periodo. Impedendo ai suoi oppositori di mettersi di traverso: un po' come è avvenuto per la Brexit, le cui conseguenze negative sull’economia sono destinate a farsi sentire solamente nel lungo periodo.
Una classe dirigente inadeguata
Un paio d'anni al massimo, però: poi gli effetti distorsivi delle misure adottate diventerebbero evidenti per tutti, e in particolare per la classe media. Secondo Krugman, Trump e i suoi collaboratori non hanno le capacità e la preparazione adeguate a intervenire in maniera accurata e a gestire situazioni di crisi economica. L'economista, infatti, prevede che il livello qualitativo degli amministratori della cosa pubblica sia destinato a scadere notevolmente, mettendo la macchina statale in mano a figure inadeguate.
La classe media è quella che soffrirà di più
A pagare le conseguenze dell'applicazione della Trumponomics saranno soprattutto le categorie che lo hanno votato più massicciamente. Secondo Krugman, saranno proprio i suoi più accesi sostenitori a ritrovarsi ad essere più poveri a causa delle politiche del nuovo Presidente, anche se le conseguenze del cambiamento alla testa della nazione si percepiranno solamente in maniera graduale. Per il Nobel americano, insomma, il motto Make America Great Again è destinato a simboleggiare sempre più una beffa crudele ai danni dei lavoratori e del ceto medio.