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August 09 2015
"In 20 mesi sbloccheremo opere per un punto di Pil, almeno 15-16 miliardi in tutta Italia. E se il Sud sarà capace di far fruttare vecchi e nuovi fondi europei crescerà del 2,5-3%".
A dirlo è il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio che, in un'intervista sul quotidiano La Repubblica, spiega la sua strategia di rilancio del Mezzogiorno. "Agli scettici dico: i piani sono sulla scrivania del governo - continua Delrio -. Renzi è stato il primo premier fisicamente presente nelle aree di crisi del Sud ogni tre mesi. Nel 2014 abbiamo chiuso l'accordo con l'Europa per oltre 50 miliardi di fondi europei, fatto la programmazione, messo in piedi l'Agenzia per la coesione".
Nessun rinvio, dunque, sul Masterplan che sarà presentato a settembre.
Scuola, dissesto, banda ultralarga, porti, aeroporti, strade, autostrade, cultura, impresa, ricerca. Sono queste le priorità da cui il governo Renzi intende ripartire dopo la pausa estiva, sostiene Delrio. Che, però, sottolinea: "Le infrastrutture servono allo sviluppo, non sono lo sviluppo. Rafforzeremo i collegamenti tra porti, strade e ferrovie. Faremo molta cura del ferro, specie nelle tratte locali di Calabria, Sicilia e Sardegna. E poi la cura dell'acqua. Sbloccando i 5 miliardi di investimenti fermi nei porti. Dal 10 agosto, ad esempio, partiranno dieci coppie di treni alla settimana carichi di merci arrivate dal mare, dal porto di Gioia Tauro al grande interporto campano di Marcianise".
"Abbiamo programmato con Rfi di scendere da Salerno a Reggio Calabria - aggiunge ancora il ministro -. In Sicilia per l'alta velocità sono pronti quasi 4 miliardi. Altrettanti sulla Napoli-Bari- Taranto. Il punto non è la carenza di investimenti, ma la performance". Obiettivo: puntare sui fatti: "Qualche piagnisteo di troppo c'è - conclude Delrio -. Ma esistono tanti Sud: chi lavora bene e chi no. Autonomia significa anche responsabilità".