Pilar Fogliati: «Adoro la comicità ma dentro sono drammatica» | video

Pilar, cosa ti è piaciuto di Eleonora, il tuo personaggio in Finché notte non ci separi? Cosa condividi con lei?

«Di Eleonora mi è piaciuto il fatto che ha un enorme conflitto dentro di sé. È come se pensasse che non può avere tutto dalla vita. Sta in quel bivio - ed è un bivio in cui mi sono trovata anch'io e in cui credo si trovino molte persone, specialmente a 30 anni - in cui pensi che c'è la vita del sogno o c'è la vita giusta, quella che andrebbe vissuta. È una bella tematica. E lei, in maniera molto appassionata e imprevedibile, va in crisi e sbatte la testa un po' ovunque. È anche molto romantica in questo».

Il film sembra anche un omaggio a una Roma che raramente si vede, notturna e silenziosa. Il tuo rapporto con la Città eterna?

«Io sono molto innamorata di Roma. Sono una di quelle che ne parla bene. Ne parli bene, secondo me, proprio quando hai l'opportunità di lavorare a degli orari in cui non trovi tutte le persone in giro. È più facile amarla quando hai la fortuna, come in questo film, di girare di notte ad agosto: Roma la senti veramente tua, ti sembra di non averla mai vista. Si illumina in un modo diverso, ti stupisce. Ho un bellissimo rapporto con Roma e il cinema ti dà l'opportunità di entrare in luoghi in cui a volte ti chiedi “ma veramente si può girare qua?”. E ti senti fortunata a esserci».


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