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January 13 2023
Il consueto appuntamento fiorentino, Pitti Uomo, apripista alle presentazioni della moda maschile internazionale, è accompagnato, in questo inizio d’anno non certo sereno sul piano politico mondiale, da considerazioni economiche incredibilmente positive per il nostro made in Italy, che offrono spiragli e prospettive. «Dopo un 2021 chiusosi per il menswear italiano in aumento del +15,2%, anche nel corso del 2022 la moda uomo si è mantenuta, come la filiera tessile-abbigliamento nel suo complesso, in area positiva».
È quanto sostengono i vertici della Fortezza da Basso in base alle stime elaborate dal Centro Studi di Confindustria Moda. Non solo: partendo dalle indicazioni provenienti dalle indagini campionarie interne, nonché rispetto all’andamento congiunturale del quadro macroeconomico di riferimento, si stima che: «La moda maschile italiana (in un’accezione che comprende confezione e maglieria esterna, camiceria, cravatte e abbigliamento in pelle) è attesa archiviare il 2022 con un fatturato in recupero intorno al +20 per cento sull’anno precedente».
Questo anche grazie al grande apprezzamento che la moda uomo italiana ha sui mercati esteri, a cominciare da Germania, Francia, Svizzera, Usa, per non parlare di Cina e Corea: nei primi nove mesi del 2022, guardando i dati Istat si evince che «l’export di menswear mette a segno un +26,3 per cento portandosi a quota 6,5 miliardi di euro, mentre l’import vede un aumento del 47,9 per cento, per un totale di 5,2 miliardi circa. Nel periodo in esame, cioè da gennaio a settembre 2022, il saldo commerciale risulta di poco superiore a 1,3 miliardi di euro, mostrando un incremento di quasi 330 milioni rispetto al dato dei primi nove mesi del 2021». Insomma, il maschio globale spende per vestirsi e, preferibilmente, acquista sia in Europa sia in America, e soprattutto in Asia, capi fatti in Italia.
Forte di queste stime, Pitti Uomo 103 (Firenze, fino al 13 gennaio) mette in scena Pitti Way, il tema dei Saloni invernali, suggerendo non un’unica strada ma diversi percorsi creativi, offrendosi come bussola in grado di orientare un percorso personale tra le tante proposte dei brand presenti, per la precisione 776 in tutto.Tra le novità di questa edizione 2023 il ritorno di I go out: la sezione dedicata al mondo dell’abbigliamento outdoor di ricerca, per rispondere al continuo bisogno di natura; e l’introduzione di due aree speciali, The Sign e PittiPets, dedicate al design e al mondo degli animali domestici, a conferma della capacità di Pitti di creare connessioni sempre diverse con mondi paralleli, in un crossover di moda e lifestyle aderente alle esigenze della contemporaneità. Non mancherà, inoltre, l’area S/Style focalizzata sulla moda eco-responsabile, tema complesso, che richiede non poche riflessioni. E urgenti soluzioni.