Plick, ora anche l'assegno è digitale. Ecco come funziona

Si fa un gran parlare di pagamenti digitali, ma siamo davvero sicuri di avere tutti gli strumenti necessari per rimpiazzare le vecchie abitudini? Se lo sono chiesti fra gli altri Donato Valdruccio e Massimo Grizzi, i creatori di Plick, servizio tutto italiano la cui mission potrebbe essere riassunta in poche parole: dare all’assegno una nuova vita, tutta digitale.

L’idea nasce dall’analisi critica di alcuni numeri, uno su tutti: in Europa ogni anno oltre 2 miliardi di foglietti vengono staccati dai vari libretti bancari, 186 solo milioni in Italia. Un quantitativo di carta esorbitante, che - se dirottato verso il canale digitale - potrebbe migliorare efficienza e costi delle transazioni.

Ed è proprio qui che si inserisce Plick, una nuova modalità di pagamento che non opera mediante la classica app, bensì attraverso i sistemi di Internet e mobile banking delle banche che aderiscono all’area SEPA. "Se la nostra banca supporta il servizio, vedremo l’opzione Plick all’interno del nostro conto corrente online, e potremo subito effettuare un pagamento in modo sicuro e tracciabile", spiegano i due responsabili, che per sviluppare e promuovere il servizio hanno creato PayDo, una Srl che rientra a pieno titolo fra le startup innovative, anzi fra le "fintech" come loro stessi amano definirsi.

L'assegno arriva via email (o SMS)

Se lato pagante è necessario il supporto della banca che andrà ad emettere il pagamento, lato destinatario tutto quello che serve è un indirizzo di posta elettronica o un numero di telefono. È qui infatti che arriverà l’assegno digitale: il ricevente potrà a quel punto controllare l’importo ed incassare immediatamente la somma inserendo il proprio IBAN.

Chiarisce Vadruccio: "Al di là del vantaggio in termini di costi e di tempo, pensiamo ad esempio a cosa vuol dire eliminare la procedura di incasso dell’assegno in filiale, si tratta di un sistema che punta a inaugurare un nuovo modello di relazione nei pagamenti. L’esito della transazione è immediato alla scadenza, anche se festivo, il che vuol dire che per gli assegni che non sono post datati non c’è più il rischio dello scoperto. È la banca stessa che garantisce in tempo reale la solvenza del pagatore".

Il costo? Lo decide la banca

All’istituto di credito è demandata anche la decisione sugli eventuali limiti di spesa - il sistema, in teoria, è stato sviluppato per garantire qualsiasi tipo di macrotransazione, anche quelle riguardanti l’acquisto di auto e case - nonché l’eventuale costo da addebitare agli utenti.

Quanto alla sicurezza, il sistema nasce per essere già nativamente conforme ai vari sistemi di autenticazione previsti dalle piattaforme bancarie. "La nostra volontà non è quella di disintermediare le banche, bensì quella di aiutarle a svecchiare una procedura che oltre a essere lunga e costosa non offre determinate garanzie ai clienti", ci tengono a precisare i responsabili di PayDo. Che a questo punto dovranno occuparsi di portare il servizio nel maggior numero di istituti.

Ad oggi solo Banca Mediolanum e Credito Valtellinese hanno aderito al progetto, ma l'idea - assicurano i responsabili - sta riscuotendo un grande interesse da parte dei principali operatori. Forse allettati dalla possibilità di ridurre i costi di gestione (fino a 5 euro per assegno) e il rischio frodi che da sempre gravita intorno al processo cartaceo.

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