Pnrr una grande possibilità con enormi difficoltà

Infrastrutture sostenibili, digitalizzazione, transizione ecologica e inclusione sociale sono le nuove prospettive dell'Italia del futuro grazie ai fondi del Pnrr.

A parlarne questa mattina a Roma nella conferenza "Infrastrutture sostenibili: un bene comune" organizzata da Intesa Sanpaolo i ministri Giovannini e Carfagna; i vertici di Banca San Paolo, Alessandro Rivera, Direttore Generale del Tesoro;Matteo Del Fante, Amministratore Delegato e Direttore Generale Poste Italiane e Luigi Ferraris Amministratore Delegato Ferrovie dello Stato Italiane.
Per la realizzazione delle infrastrutture sostenibili l'amministratore delegato di Ferrovie Dello Stato Ferraris prevede un investimento di 10-12 miliardi: «Prevediamo che nei prossimi 10 anni dovremmo lavorare come Fs su ritmi di investimento di 10-12 miliardi l'anno. È un grosso salto, dentro questi investimenti non ci sono solo le opere ma treni, tecnologia, manutenzione; è una grande sfida che anche in casa nostra presuppone una accelerazione e lo sviluppo delle competenze. Il tema dei tecnici e degli ingegneri è un tema molto importante. Noi abbiamo Italferr che è fatta di 2mila persone, il 75% sono ingegneri, ci hanno portato via 80 ingegneri.. Adesso dobbiamo lavorare sulla capitalizzazione delle competenze. Per la prima volta abbiamo le disponibilità finanziarie, dobbiamo lavorare sodo perché vengano trasformate in persone, competenze e know how».

A spiegare il ruolo delle banche durante l'evento è stato Gaetano Miccichè Chairman Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo: «L'Italia oggi è la vera locomotiva d'Europa, stiamo attraversando una fase altamente positiva che va interpretata al meglio. Intesa San Paolo ha nel suo DNA la partnership pubblico-privato e IMI Corporate è presente, con investimenti di 400 miliardi per imprese e per famiglie. Negli ultimi venti anni gli investimenti pubblici hanno latitato, sono crollati anche del 30% rispetto a quanto accadeva prima del 2008. In questi anni il ruolo delle banche in questo senso è stato cruciale. Oggi si aprono nuovi scenari a fronte di un'impennata di investimenti pubblici dove però, specialmente nel campo delle infrastrutture, il ruolo dell'investimento privato è fondamentale. Penso per esempio al Mezzogiorno. Sono due secoli che parliamo di 'questione meridionale'. Oggi non si può più pensare di ritardare ulteriormente interventi per il Sud Italia. E anche in questo caso il senso di eguaglianza sociale e di sviluppo dei territori fa parte della storia di questa banca».

Ma per la realizzazione dei progetti del Pnrr i tempi sono limitati e la burocrazia va rivista, ha spiegato Enrico Giovannini Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili: «Quello che è fondamentale capire oggi è che con il PNNR i tempi sono limitati. Per questo anche le procedure cambiano, anche la Pubblica Amministrazione sta cambiando e deve rispondere in tempi certi, veloci".Questo Paese ha bisogno di enormi investimenti in nuove infrastrutture ma questi non possono prescindere da un approccio totalmente nuovo nell'ambito della sostenibilità. Questo vuol dire pensare, programmare, costruire e smantellare in termini sostenibili. Il Ministero ha sul tavolo 62miliardi di investimenti, previsti dal PNNR, di cui il 72% sono destinati alla lotta alla crisi climatica. In questi mesi abbiamo lavorato intensamente anche per rivedere le normative sugli appalti, aspetto fondamentale per gestire e attirare investimenti e collaborazioni con il privato. Ad esempio le nuove linee guida sulla fattibilità tecnico-economica».

A concludere l'evento è stata la ministra per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna: «Una mole di investimenti come quella che vedremo nei prossimi anni non si è mai vista. Si tratta di una condizione irripetibile che abbiamo il dovere di cogliere perché ne trarremo vantaggio tutti».

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