Economia
July 22 2014
Nascoste un po' dappertutto: nei conti correnti, nei prestiti, nei pacchetti-vacanze e persino nelle forniture di acqua e gas o nei contratti dei cellulari. Sono le polizze assicurative che vengono acquistate ogni anno da più di 15 milioni di italiani. Peccato, però, che molti di questi contratti siano spesso rifilati sottobanco ai clienti dagli istituti di credito o dalle utilities energetiche e delle telecomunicazioni, senza che gli acquirenti ne siano realmente consapevoli. E così, parecchi nostri connazionali devono sborsare abitualmente tra i 30 e 100 euro circa a testa, per delle coperture assicurative che in realtà non vogliono. Inoltre, nel caso in cui si verifichi un sinistro, molte persone non richiedono neppure l'indennizzo loro spettante, appunto perché non sanno di aver acquistato la polizza.
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A dirlo, è un'indagine appena pubblicata dall'Ivass, l'authority di vigilanza sulle assicurazioni private, che non esclude di adottare presto qualche provvedimento ad hoc, per arginare il fenomeno delle polizze nascoste. Ma come fanno tutti questi prodotti a finire nelle tasche dei consumatori italiani? In alcuni casi, le coperture assicurative vengono inserite in formule all inclusive (tutto incluso) e sono abbinate ad altri prodotti. Esempio: chi apre un conto corrente “a pacchetto”, cioè che prevede il pagamento di un canone mensile in cambio di un certo numero di servizi, si vede spesso rifilare dalla banca anche una polizza che protegge il correntista da eventuali furti, scippi o rapine. Chi si allaccia alla rete idrica, invece, a volte acquista anche una copertura assicurativa contro le perdite occulte nei tubi, che possono far lievitare il costo della bolletta. Nulla di male, ovviamente, purché il risparmiatore sia consapevole di quello che acquista e sappia appunto servirsene in caso di necessità, cioè quando si verificano i rischi coperti.
Altre volte, secondo l'Ivass le polizze vengono rifilate con il meccanismo del silenzio-assenso. Chi rifiuta la copertura assicurativa, infatti, deve dichiararlo esplicitamente. Altrimenti, l'acquisto del prodotto o del servizio principale (per esempio un prestito, un pacchetto-vacanza o un abbonamento telefonico) comporta in automatico anche la firma del contratto assicurativo.
COME SCOVARE IL CONTRATTO NASCOSTO
Come difendersi allora, da queste pratiche commerciali molto aggressive? In attesa di interventi dell'authority, i consumatori non possono far altro che stare in guardia. Ogni volta che aprono un conto corrente e un'utenza domestica, sottoscrivono un prestito, acquistano un abbonamento telefonico o un pacchetto vacanza, devono controllare l'eventuale presenza di un contratto assicurativo annesso e connesso.
In caso affermativo, bisogna accertarsi se si tratta di una copertura assicurativa obbligatoria e davvero necessaria, oltre a verificare a quanto ammontano i costi. Inoltre, va ricordato che chi vede la polizza ( poco importa se tratta di una banca, di un'utility, di un tour operator o di una compagnia telefonica) deve sempre consegnare al cliente una nota informativa, cioè un documento in cui sono esplicitati i rischi coperti dalla compagnia assicuratrice, l'importo massimo di eventuali indennizzi (massimale) o la presenza di clausole che escludono l'erogazione di un risarcimento (franchigie). Purtroppo, secondo l'Ivass, spesso non è facile avere la nota informativa o riuscire a trovarla su internet. Con un po' di perseveranza, però, si può raggiungere l'obiettivo ed evitare così le polizze indesiderate o scovare almeno quelle nascoste.