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(Rosita Stella Brienza)
Food

Polonia, la nuova «Terra Promessa» del vino per gli italiani

“Lavoro in Polonia da 9 anni ed è qui che ho investito per esportare la mia frutta pugliese al Nord e al Sud attraverso i supermercati Biedronka. A Katowice, ho la mia piattaforma e 4 dipendenti. La tassazione? E’ molto favorevole rispetto all’Italia. Si paga soltanto il 19 per cento dell’utile netto. Qui c’è un’ottima produzione di mele e i vigneti cominciano a rappresentare un piccolo mercato in via di sviluppo. Non è difficile visitare piccole fattorie a conduzione familiare. Sono i giovani che investono nel futuro della Polonia”. Giuseppe Furio è partito dalla Puglia, dove fa l’imprenditore da circa 40 anni. E’ convinto che il mercato polacco sia in via di espansione tant’è che visitando le aziende agricole della Malopolska (Piccola Polonia) che rappresenta una delle 16 provincie polacche, si scoprono realtà imprenditoriali in cui giovani coppie decidono di cambiare vita, lasciando la città per trasferirsi in campagna. E’ il caso di Piotr e Patrycja Morawiec che da Cracovia si sono trasferiti nelle campagne di Marcyporeba. Piotr è un uomo semplice, ma coraggioso. Ha deciso di tentare la fortuna, prima studiando ingegneria insieme a sua moglie, e poi creando un’impresa agricola. Il suo migliore amico è Patrycja. Lei bionda, bella e giovane è un vero e proprio asso nella manica, è il jolly della fattoria ed è instancabile. Si sono conosciuti mentre lavoravano alla progettazione del Museo della resistenza polacca di Cracovia e, insieme, hanno deciso di cambiare lavoro per dedicarsi alla lavorazione della terra.
Qual è la sua concezione della vita?
Penso che nella vita occorre essere autosufficiente. Mangio solo quello che produco nella mia fattoria. Io, mia moglie Patrycja e i miei figli di 20, 17, 14, 7 e 5 anni ci siamo trasferiti da Cracovia a Marcyporeba, a 32 chilometri da Cracovia, nel 2016 per mettere in piedi la nostra attività agricola. Qui produciamo salumi e formaggi e puntiamo soprattutto sul vino. Le nostre 30.000 piante sono piene d’amore perché mia moglie e la mia famiglia sono tutto per me”.
Lei vive a Sud della Polonia, nella regione di Malopolska (Piccola Polonia). Il vino è uno dei settori in fase di sviluppo in Polonia nonostante le condizioni climatiche non siano del tutto favorevoli.
Io vivo con la mia famiglia in una delle 16 regioni della Polonia: la Piccola Polonia. La mia vigna è a Marcyporeba. E’ normale pensare che le piante qui, nella Piccola Polonia, non riescono a crescere. Fa freddo ed è giusto pensare così. Ma bisogna considerare che le condizioni climatiche sono cambiate ed è per questa ragione che si può produrre vino. Nel 2018 abbiamo piantato e nel 2021 abbiamo prodotto il vino.
Ci racconta la sua storia d’impresa. Com’è andata all’inizio e come avete fatto a diventare benestanti?
Ci tengo a sottolineare che il mio migliore amico è mia moglie ed è la mia unica socia. Quando abbiamo deciso di avviare l’attività agricola, prima di farlo, ci siamo messi a studiare le piante. Sono loro che ci hanno agevolato e ci hanno restituito i frutti. Tutto a chilometro zero è una garanzia del cibo e del benessere. Nel 2016, quando ci siamo trasferiti qui abbiamo deciso di coltivare l’uva sfruttando dapprima un solo ettaro di terra e poi ci siamo allargati cresciuti man mano. Adesso di ettari ne abbiamo 11 e sono tutti nella stessa zona. I vigneti cominciano a produrre bene. Nei ristoranti della Polonia è facile trovare i nostri vini.
Quante etichette ci sono nella vostra azienda?
Sono 7 in tutto. Il mio vino preferito è il souvignier gries e l’etichetta più originale graficamente rappresenta una parodia del Botticelli. Grazie a un creativo, che è anche un amico, abbiamo fatto delle etichette un gioco d’arte. Bisogna dire che Patrycja è sempre piena di idee creative e a volte suggerisce la grafica da realizzare. Lei è una lavoratrice instancabile e senza di lei tutto questo non ci sarebbe. Ecco, penso che il mio vino in Polonia è un segno d’amore.

Piot e Patrycia Moravic

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