ponte crollato
ANSA/ LUCA ZENNARO
News

Genova, Ponte Morandi e il nodo delle infrastrutture

"Si rimane attoniti nel vedere un paese come l'Italia, una città come Genova, colpiti datragedie che si potrebbero far risalire a un altro secolo. Le vere emergenze oggi in Italia si chiamano 'sicurezza' delle infrastrutture e 'dissesto idrogeologico'". Commenta così a caldo la tragedia del Ponte MorandiSanto Grammatico, Presidente di Legambiente Liguria. Che conPanorama.it condivide qualche considerazione sul crollo del viadotto e sul suo impatto sulla città e sulla regione.

Problemi annunciati

"E' molto complicato fare considerazioni adesso, perché si tratta di un'opera ingegneristica, quindi dovranno essere fatte valutazioni strutturali e tecniche. Certamente quello che si conosce della storia del ponte è che era un ponte degli anni '60 e cheha sempre avuto delle problematiche". Grammatico ricorda le continue manutenzioni, e più in generale la sensazione che si aveva passandoci sopra diirregolarità, "un saliscendi un po' strano".

"Questo crollo fa tornare a tutti noi che lo abbiamo attraversato molte volte la memoria di questa sensazione", l'impressione chequalcosa non andasse. "Mi vengono i brividi" commenta Grammatico, "a pensare che quel ponte in un qualunque giorno lavorativo avrebbe avuto ancora più traffico che non alla vigilia di Ferragosto". Nel disastro, aggiunge il presidente di Legambiene Liguria, "dobbiamo anche rilevare chela gran parte del crollo è avvenuta nell'alveo del torrentePolcevera. Avrebbe potuto cadere una porzione diversa su case e palazzi e allora sarebbe stata una tragedia ancora più immane".

ANDREA LEONI/AFP/Getty Images
Soccorritori al lavoro in mezzo alle macerie di una sezione di ponte Morandi crollata, Genova, 14 agosto 2018.
ANDREA LEONI/AFP/Getty Images
Soccorritori al lavoro in mezzo alle macerie della sezione crollata del ponte Morandi, Genova, 14 agosto 2018.
ANDREA LEONI/AFP/Getty Images
Soccorritori al lavoro in mezzo alle macerie della sezione crollata del ponte Morandi, Genova, 14 agosto 2018.
ANDREA LEONI/AFP/Getty Images
I veicoli fermi su una parte del ponte Morandi crollato e diviso in due, 14 agosto 2018.
ANDREA LEONI/AFP/Getty Images
Soccorritori al lavoro in mezzo alle macerie della sezione crollata del ponte Morandi, Genova, 14 agosto 2018.
ANDREA LEONI/AFP/Getty Images
Soccorritori al lavoro in mezzo alle macerie della sezione crollata del ponte Morandi, Genova, 14 agosto 2018.
ANSA/LUCA ZENNARO
Soccorritori al lavoro per recuperare un ferito dopo il crollo del ponte Morandi, Genova, 14 agosto 2018.
ANSA/LUCA ZENNARO
Una parte del viadotto Morandi dopo che una sua sezione è crollata, Genova, 14 agosto 2018.
ANSA/LUCA ZENNARO
Soccorritori al lavoro dopo il crollo di una parte del ponte autostradale Morandi, sull'A10, Genova, 14 agosto 2018.
PIERO CRUCIATTI/AFP/Getty Images
Il camion della catena Basko, diventato simbolo della tragedia di Genova, fermo a pochi metri dalla sezione di ponte Morandi crollata, 15 agosto 2018.
PIERO CRUCIATTI/AFP/Getty Images
I veicoli abbandonati sul ponte Morandi dell'autostrada A10 dopo che una sezione è crollata, 15 agosto 2018.
VALERY HACHE/AFP/Getty Images
I veicoli abbandonati sul ponte Morandi dell'autostrada A10 dopo che una sezione è crollata, 15 agosto 2018.
PIERO CRUCIATTI/AFP/Getty Images
Il ponte Morandi di Genova dopo il crollo di una sua sezione, il 14 agosto 2018.
PIERO CRUCIATTI/AFP/Getty Images
Il ponte Morandi dopo il crollo di una sua sezione avvenuto il 14 agosto. Genova, 15 agosto 2018.
VALERY HACHE/AFP/Getty Images
I veicoli abbandonati sul ponte autostradale Morandi il giorno dopo il crollo di una sua sezione, Genova, 15 agosto 2018.
Awakening/Getty Images
Soccorritori al lavoro per cercare i sopravvissuti dopo che una sezione del ponte autostradale Morandi è crollata, 14 agosto 2018 a Genova.
PIERO CRUCIATTI/AFP/Getty Images
Quel che resta del ponte Morandi di Genova - 23 agosto 2018
Ansa
Una foto resa disponibile dai soccorritori mostra la voragine sul viadotto Morandi dopo che parte dell'autostrada A10 è crollata, Genova, 14 agosto 2018.
ANSA/LUCA ZENNARO
Vista sul viadotto Morandi dell'autostrada A10, dopo il crollo di una grande sezione, 14 agosto 2018.
ANSA
La rimozione delle macerie dopo il crollo del ponte Morandi di Genova - 16 agosto 2018
ANSA/MATTEO GUIDELLI
Il premier Giuseppe Conte in visita al ponte Morandi - 15 agosto 2018

ANSA
Vigili del fuoco al lavoro dopo il crollo del ponte Morandi - 15 agosto 2018
ANSA/LUCA ZENNARO
Il ponte Morandi di Genova dopo il crollo che ha ucciso 31 persone - 15 agosto 2018
tuwien.ac.at
Il Satzengraben bridge in Austria
ANSA
Un fermo immagine tratto da un video della Polizia di Stato sul ponte crollato a Genova - 14 agosto 2018
ANSA
Un fermo immagine tratto da un video della Polizia di Stato sul ponte crollato a Genova - 14 agosto 2018
ANSA
Un fermo immagine tratto da un video della Polizia di Stato sul ponte crollato a Genova - 14 agosto 2018
ANSA
Un fermo immagine tratto da un video della Polizia di Stato sul ponte crollato a Genova - 14 agosto 2018

Il ruolo del meteo

Tra le testimonianze c'è anche quella di chi sostiene di aver visto un fulmine copire un pilone prima del crollo. A Genova ha piovuto questa mattina, ma secondo i dati dell'Arpa Liguria, provenienti dal pluviometro in zona Fiumara, a poche centinaia di metri di distanza dal viadotto, si è trattato di una precipitazione moderata. Poco meno di 30 mm di pioggia tra le 11 e le 12 di questa mattina, con un picco di 12,20 tra le 11:35 e le 11:40, più o meno l'ora del crollo. Tutta quella pioggia in 5 minuti rappresenta un bel rovesio, se ti cadono in testa sembra un nubifragio, ma è durato davvero molto poco, spiegano all'Arpal. Tanto per farvi un'idea, nelle alluvioni che hanno colpito Genova nel 2011 e nel 2014 sono caduti rispettivamente 180 mm/h e 140 mm/h di pioggia, quindi niente a che vedere. 

E il vento? La misurazione più vicina in realtà vicina non è, perché è stata fatta al Porto Antico, nel centro città. Lì l'anemometro ha misurato alle 11:40 una singola raffica da 55,80 km/h, quindi vento forte ma non una burrasca e nemmeno un uragano. Chi vive a Genova, città notoriamente molto ventosa, è abituato a ben altri valori.

Per Grammatico si tratta comunque di ricostruzioni fantasiose: "Il nostro sistema infrastrutturale è debole, ma che sia così debole da poter essere messo in discussione da un temporale mi pare davvero troppo". E il viceministro alle Infrastrutture, il genovese Edoardo Rixi, alla conferenza stampa in cui l'Arpal ha presentato questi dati ha confermato che "i ponti non crollano né per un fulmine né per un temporale". Per il presidente di Legambiente Liguria occorre comunque "ridiscutere il modello di sviluppo infrastrutturale nella regione. Il discorso della manutenzione di tutte le strutture è centrale. E' necessaria una pianificazione, capire quali sono le priorità, dove intervenire, con quali risorse, che devono essere ingenti, per mettere in sicurezza il territorio. Ma questo è un problema che riguarda tutto il paese".

Liguria spezzata

Il ponte che è crollato era di fatto una delle arterie fondamentali di comunicazione col Ponente e con la Francia. Dopo la triste conta dei morti, quindi, è chiaro che la vita della città e dell'intera regione non sarà più la stessa. Tra i genovesi sui social c'è già chi sostiene che il crollo del Ponte è l'11 settembre della città. Ci saranno un prima e un dopo.

"Non siamo un paese in via di viluppo dove a volte accadono queste tragedie perché non c'è la tecnologia o non c'è la cultura", commenta Grammatico. "Sono immagini che si vedono arrivare da altri mondi. Ma è successo qui, e rischia di essere davvero una mazzata per l'economia della nostra città. Stiamo vivendo un periodo storico e culturale anche molto difficile. Immaginiamo perciò la difficoltà a sostenere dibattiti con elementi concreti, dati, scevri da interessi e speculazioni. In questo momento servirebbero delle competenze disinteressate".

Intanto a collegarci alla Francia, oltre all'Aurelia, rimane per ora "un tratto ferroviario che in molti punti è a binario unico". E la gronda? Si torna a parlare, e sempre di più lo si farà nei prossimi giorni e settimane, della bretella autostradale da costruire più a nord, sulla quale far transitare il traffico pesante che non deve passare dalla città. "Noi siamo sempre stati contrari per diversi motivi, tra i quali il fatto che non la riteniamo utile a risolvere le problematiche di viabilità nel nodo genovese" precisa il Presidente di Legambiente Liguria. "Ma ci sono 4 miliardi stanziati e fermi: se si reindirizzassero per manutenzioni alla rete sarebbe secondo noi la scelta più adeguata".

"La nostra regione, conclude Grammatico, "si dimostra in assoluta difficoltà su tanti fronti, dal dissesto idrogelogico alla gestione dei rifiuti alle infrastrutture: si ragiona sempre di emergenza in emergenza, senza mai pianificare davvero niente, mancano certezze. L'unica cosa certa è che una tragedia di questo tipo nel 2018 è incomprensibile".

Per saperne di più

YOU MAY ALSO LIKE