Pechino vara la terza portaerei per spaventare Usa e Taiwan

Annunciata come prossima all’entrata in servizio all’inizio dell’anno, è stata ufficialmente varata oggi pressoi cantieri navali Jiangnan di Shanghai la terza portaerei cinese, battezzata Fujian dal nome della provincia antistante Taiwan. Dai filmati diffusi, nei quali si vede l’equipaggio allineato partecipare alla cerimonia, la nave appare ancora senza molti dei sistemi di bordo necessari per poterla considerare pronta per svolgere le missioni previste.

Il varo segna comunque un importante progresso militare per la Cina, in quanto possedere tre portaerei consente alla Marina cinese di posizionare una forza militare anche laddove oggi non le era possibile se non privando del presidio altre regioni. Il pensiero va ovviamente alla potenzialità futura – ci vorranno ancora anni - di poter schierare una flotta aerea contemporaneamente sia nell’oceano Atlantico, sia nell’oceano Indiano come in quello Pacifico. Tra i punti di forza della Fujian vantati dal governo cinese la capacità di lanciare aeromobili in rapida successione mediante la presenza di ponti dotati di rampe equipaggiate con catapulte elettromagnetiche di nuovo tipo denominate Catobar, al posto di qelle a vapore mutuate dall’ormai vecchia tecnologia russa e americana.

Dalle prime immagini si nota anche la presenza di ascensori per portare sul ponte gli aeromobili, ma dalle dimensioni dedotte dalle immagini difficilmente le capacità saranno eguagliabili alle portaerei Usa di classe Nimitz (che vanta 11unità realizzate tra il 1968 e il 2006). Lo stato di avanzamento del Fujian, come della quarta portaerei attualmente in costruzione (per ora chiamata Type 004 e della quale sarebbero pronte soltanto alcune sezioni dello scafo), è attentamente monitorato dai satelliti militari occidentali, ma il tempismo di questa cerimonia sorprende in quanto il varo è avvenuto mentre le tensioni tra Cina e Stati Uniti sono aumentate.

La scorsa settimana il ministro della Difesa cinese Wei Fenghe aveva affermato che la Cina avrebbe fatto qualsiasi cosa in suo potere per fermare l'indipendenza di Taiwan, mentre il mese scorso il presidente degli Stati Uniti Joe Biden aveva dichiarato che Washington sarebbe intervenuta militarmente se la Cina avesse attaccato quella che considera la sua “provincia ribelle”. Attualmente la Cina ha altre due portaerei in servizio, la Liaoning commissionata nel 2012 e la Shandong entrata in servizio nel 2019. La Fujian è lunga320 metri e larga 78, disloca 79.000 tonnellate ed è spinta da motori endotermici convenzionali ai quali si aggiungono sistemi elettrici.

Secondo i programmi cinesi, confermati recentemente dal presidente cinese XiJinping, la Repubblica Popolare ha intenzione di costituire una forza armata moderna in grado di rivaleggiare con quella degli Stati Uniti entro il 2027. Difficile stabilire la reale potenzialità della Fujian, anche perché molto dipenderà dal numero e dal tipo di velivoli che potrà imbarcare, probabilmente i nuoviJ15 e J16 di quarta generazione, mentre molto più preoccupante è la possibile rapida integrazione delle forze navali cinesi con il loro segmento spaziale, ovvero con i satelliti che consentiranno di raccogliere, analizzare e trasmettere informazioni al livello delle forze occidentali. La costante e rapida crescita della marina militare cinese spaventa in particolare l’Australia, che non a caso nel settembre scorso aveva deciso di annullare l’acquisto di sottomarini convenzionali di costruzione francese (con motori diesel-elettrici e limitata capacità di trasporto di ordigni) per dotarsi invece di una flotta a propulsione nucleare di costruzione anglo-americana.

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