Tecnologia
June 23 2021
da Landriano (Pavia)
Ovunque i toni del giallo e del blu, che virano sulle trasparenze della luce accanto ai 174 varchi di carico, una simmetria di aperture che corre sui due lati lunghi della struttura. Ovunque, un senso di ordine e tecnologia: i pacchi più piccoli vengono trasportati da un gruppo di robot operosi che si guidano da soli e si occupano di smistare il loro carico in autonomia. Più che intelligenza artificiale, è praticità reale.
I plichi ingombranti (qui si ragiona per taglie, li chiamano «xl»), di due o tre metri di lunghezza, dalle forme oblunghe o bizzarre, vengono invece spostati a mano. Comunque, tutto è all'insegna della cura, dei guanti bianchi, anzi dei rulli neri: il nastro in alto sembra un tapis roulant infinito che corre senza sosta; gli scivoli fanno scendere plichi e scatole con delicatezza, evitando di scuotere i contenuti fragili scortandoli fino all'uscita verso i camion.
Benvenuti a Landriano, in provincia di Pavia, sebbene l'appartenenza geografica sia meno accurata di quello che sembri. Siamo alle porte di Milano, a una ventina di minuti dall'ingresso al capoluogo lombardo, a un passo dall'autostrada, vicino agli aeroporti, in una posizione strategica per servire il Nord Italia, sconfinare se necessario. In questo snodo è stato appena inaugurato da Poste Italiane il centro per l'e-commerce e i servizi di corriere espresso più grande d'Italia: una distesa di 80 mila metri quadrati, 40 mila al coperto. Un gigantismo di spazi che si traduce in un'efficienza riassunta in altri numeri rotondi: tra buste e colossi incartati, si può arrivare a gestire 39 mila pezzi l'ora. Al giorno, se necessario, si giunge a picchi di 300 mila.
Non sono manie di grandezza, ma una risposta sensata alle esigenze stravolte dalla pandemia: nel 2020, il giro d'affari degli acquisti di prodotti online è aumentato del 45 per cento rispetto all'anno precedente. E chi compra un prodotto sul web, si aspetta di riceverlo in tempi rapidi. Poste Italiane ha intuito la traiettoria e, in appena sette mesi, con 57 mila ore di lavoro, utilizzando 330 tonnellate di acciaio, ha aggiunto un tassello al suo scacchiere. Il re, più che l'alfiere. Dopo quelli di Bologna, Piacenza e Roma, ecco il polo lombardo, che rende ancora più fluida la logistica, più rapida l'organizzazione, più efficiente la gestione.
Riguarda tutti noi: solo nel 2020, Poste ha recapitato 210 milioni di pacchi, è il primo operatore nazionale con una quota di mercato superiore al 35 per cento (il 36,7 per cento per la precisione), ha collaborazioni di peso con nomi come Amazon, è un'azienda italiana che compete con colossi internazionali. E sta vincendo questa partita, ridisegnando nel profondo il suo business, marginalizzando le lettere – ognuno di noi ne riceve in media una ogni dieci giorni – assegnando nuovi incarichi alla sua forza lavoro. Creando occupazione: a Landriano tra diretti e indiretti lavoreranno in 600, in un ambiente che accanto ai tocchi hi-tech bada alla sostanza della sostenibilità.
Sull'enorme tetto sono stati installati 2.500 pannelli fotovoltaici di ultima generazione, che generano energia elettrica in grado di coprire l'80 per cento dei consumi dell'impianto, riducendo di 210 tonnellate le emissioni annue di CO2. Ci sono sistemi di controllo per il risparmio idrico e un impianto di illuminazione full Led. Luci che, comunque, servono fino a un certo punto, giacché gli ambienti sono rischiarati da un bagno di luce naturale. Tutt'intorno piste ciclopedonali, aree verdi, panchine. Perché sostenibilità significa prendersi pure cura del benessere dei dipendenti, non solo della loro produttività.
«Questo impianto ha impiegato risorse, tecnologie e partner italiani per la costruzione. È il più grande, il più moderno e avanzato dal punto di vista tecnologico d'Italia, uno dei primi in Europa e ha nella cifra ambientale di sostenibilità un grande vanto» riassume Matteo Del Fante, amministratore delegato di Poste Italiane. «Mancano pochi mesi» aggiunge «alla celebrazione dei 160 anni dalla nostra fondazione e noi continuiamo a tenere fede alla nostra missione principale, quella di accompagnare il Paese nel suo sviluppo». Mentre Maria Bianca Farina, presidente di Poste Italiane, ricorda che «il mondo è cambiato tanto, in modo improvviso e inaspettato. Le imprese devono reagire con flessibilità, velocità, capacità strategica. Lo sviluppo tumultuoso del commercio elettronico ha dato alle aziende una piattaforma globale per offrire i loro prodotti. Poste ha compreso in anticipo questa trasformazione». E, passando anche dal nuovo hub di Landriano, ne sta facendo parte da protagonista.