Praga e quella strage all'università annunciata (sui social)

Questo pomeriggio una sparatoria ha scosso l'edificio della Facoltà di Filosofia dell'Università Karlova, una delle più antiche al mondo, situata nei pressi della piazza Jan Palach nella città vecchia di Praga. La polizia è intervenuta prontamente, evacuando l'ateneo e l'intera piazza Jan Palach. Secondo le autorità, l'aggressore, identificato come David Kozak, uno studente ceco di 24 anni, prima si è sparato e poi è caduto dall’edificio. La portavoce dei Servizi di Pronto Soccorso, Jana Postova, ha diffuso un bilancio ancora non definitivo della sparatoria, indicando 15 vittime e circa una trentina di feriti, di cui 9 in condizioni gravi. Immagini diffuse sui social mostrano alcuni studenti sul cornicione dell'edificio, cercando disperatamente di mettersi in salvo. Tra gli utenti online, Jakob Weizman, studente di giornalismo, ha condiviso immagini di una porta barricata con tavoli e sedie dall'interno, scrivendo: «Sono chiuso nella mia aula. Prego di uscire vivo da qui».

I media locali scrivono che su un canale Telegram creato pochi giorni prima della sparatoria di oggi all'Università di Praga, David Kozak avrebbe condiviso messaggi in cui esprimeva il suo profondo disagio nei confronti della vita. Affermava di sentirsi oggetto di odio da parte di tutti e manifestava un odio reciproco verso gli altri. Nel suo messaggio, Kozak avrebbe chiarito il suo intento di compiere una sparatoria di massa, prendendo ispirazione da Alina Afanaskina, una ragazza di 14 anni che aveva commesso un omicidio in una scuola in Russia il 7 dicembre 2023. David Kozak avrebbe anche messo anche dei “mi piace” ai dei video di Hamas.

Le parole dell'aggressore riportavano il suo disprezzo per la vita e un proposito sinistro, indicando che la giovane russa non aveva ucciso abbastanza persone e che lui avrebbe cercato di "risolvere la cosa". Questi dettagli rivelano un preoccupante quadro psicologico e l'adesione a una tragica ispirazione, gettando luce sullo stato mentale dell'aggressore prima dell'orribile attacco. Le autorità stanno indagando su questi elementi per comprendere meglio le motivazioni dietro l'atto violento.

Dalle immagini condivise sui social, emerge che l'aggressore sarebbe penetrato nell'Università, dirigendosi fino al quarto piano dell'edificio, indossando abiti completamente neri e impugnando un'arma pesante, senza alcuna maschera a coprire il volto. Alcune immagini mostrano studenti in preda al panico che cercano disperatamente di fuggire, addirittura sedendosi sui davanzali delle finestre per cercare rifugio ma una ragazza è caduta ed è morta.

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