Il presidenzialismo serve, anche a Bruxelles

Sono due i temi al centro del dibattito politico: premierato e nomine Ue.

A leggerle così nulla di più lontano tra loro; a Roma si compiono i primi passi di una riforma costituzionale voluta dalla maggioranza mentre a Bruxelles si litiga sui nuovi vertici della Parlamento europeo, commissioni comprese.

C'è però un legame stretto tra le due cose. La riforma sul premierato ha come suo scopo principale non il rafforzamento del potere del premier, come denunciato dalla sinistra, ma piuttosto la stabilità della maggioranza (quale essa sia) e la velocizzazione dei tempi della politica stessa. Un'idea semplice secondo cui la coalizione che vince governa con tanti cari saluti ai famosi giochi di palazzo fatti da partiti diversi e divisi tra loro il cui unico scopo ė guadagnare posizioni di potere e spesso anche evitare che si vada al voto (dove si finirebbe sconfitti dalla volontà popolare).

Giochi di palazzo, dicevamo, proprio come quelli in corso da giorni tra i leader europei con Bruxelles che sta dando dimostrazione di non aver compreso o, peggio, di voler ignorare se non addirittura sovvertire l'esito del voto di due settimane fa.

La destra che a detta di tutti, ma proprio tutti, è uscita vincitrice e rafforzata dalle urne si trova ad essere il nemico principale da sconfiggere soprattutto per mano dei due presidenti usciti con le ossa rotte dalle elezioni: Scholz e Macron. I leader che a casa loro traballano in maniera impietosa, a Bruxelles provano a dettare legge imponendo come prima cosa la medesima maggioranza in Parlamento della passata legislatura (popolari, socialdemocratici e liberali) senza dare modo ai conservatori e ai partiti di destra di contare qualcosa.

Insomma, con i soliti giochi di palazzo letti a semplici maggioranze numericamente vincenti ma politicamente sconfitte, si cerca di difendere lo status quo, il vecchio andazzo di una Europa ostinata nel farsi sempre meno comprensibile e credibile agli occhi della gente.

Il succo quindi è che la riforma non solo serve all'Italia, ma sarebbe utilissima anche a Bruxelles: chi vince comanda. I contrari a questo semplice ragionamento lo sono per una semplice e sola ragione: hanno paura di non riuscire a vincere.

E anche se continuano a gridare con la Costituzione in mano, la gente lo ha capito benissimo.

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