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February 02 2016
Per quel 4-7% di elettori milanesi che secondo l'ultimo sondaggio Ipsos avrebbe intenzione di recarsi alle urne il 6 e il 7 febbraio 2015, in occasione delle primarie del centrosinistra milanese, scegliere il candidato-sindaco più adatto a governare Milano è quest'anno un compito più arduo di quello che fu nel 2011, quando votarono ai gazebo e nelle sedi del Pd e di Sel quasi 68 mila persone. Un po' perché i quattro candidati alla carica di sindaco (Antonio Iannetta, Pierfrancesco Majorino, Beppe Sala, Francesca Balzani) non hanno la biografia politico-culturale di Giuliano Pisapia né il fascino radical-borghese dell'archistar Stefano Boeri, entrambi molto conosciuti nel capoluogo lombardo.
Un po' perché le primarie quest'anno non hanno il richiamo mobilitante della mission impossible: battere il centrodestra dopo vent'anni di giunte targate PdL e Lega Nord, come avvenne nel 2011. Quest'anno, a differenza di cinque anni fa, il centrosinistra milanese ha insomma tutto da perdere. Ed è chiamato, per la prima volta, a decidere il campione in carica. Ma quali sono i punti di forza e di debolezza dei candidati? E quali sono le ragioni per scegliere l'uno o l'altro?
FRANCESCA BALZANI
Pro: L'ex avvocato tributarista, l'ex parlamentare europeo ed ex Assessore al Bilancio della Giunta genovese di Marta Vincenzi, assurta nel luglio scorso al ruolo di vicesindaco e assessore al Bilancio milanese dopo le dimissioni di Ada Lucia De Cesaris, ha come punto di forza l'endorsement di Giuliano Pisapia, un sindaco che gode tuttora a Milano, secondo tutti i sondaggi, di un notevole apprezzamento popolare. La competenza e le capacità gestionali in materia di bilancio, dimostrate a Genova come a Milano, sono un'altra freccia all'arco di Francesca Balzani, che Pisapia ha presentato come il candidato che garantirebbe la maggior continuità dell'esperienza arancione iniziata nel 2011.
Contro: Benché sia (dal luglio scorso) il vicesindaco di Milano, Francesca Balzani viene da Genova e non è troppo conosciuta nel capoluogo lombardo. Tra gli ostacoli sulla sua strada c'è anche il fatto che Balzani è un candidato sì con un profilo simile a quello di Giuliano Pisapia ma senza la biografia politico-culturale e professionale del sindaco. Avvocato come Pisapia, Francesca Balzani può anche scaldare il cuore ai pisapiani della prima ora, ma è forse troppo radical e troppo borghese per piacere a tutti i milanesi. Il suo essere anche un po' secchiona, cioé di abbassare la testa per studiare le materie di cui tratta, è sicuramente un punto di forza, ma rischia sul piano dell'immagine di penalizzarla.
Il profilo twitter di Francesca Balzani
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PIERFRANCESCO MAJORINO
Pro: Iscritto giovanissimo alla Fgci, poi alla Sinistra giovanile, Majorino - attualmente Assessore alle politiche sociali del comune di Milano - è il candidato più politico. Quello che ha un profilo identitario più definito, a sinistra. Il suo essere - come dicono con sufficienza i renziani milanesi - un Civati con qualche chilo in più lo rende più appetibile per il tradizionale elettorato di sinistra. Il suo radicamento nel capoluogo lombardo è inoltre un altro atout di Majorino, in vista delle primarie milanesi.
Contro: Majorino non ha i sondaggi dalla sua parte. E quelle poche rilevazioni targate Ipsos-Corriere che sono state effettuate segnalano che sì vincerebbe anche lui contro Alessandro Sallusti (uno dei nomi più in voga per la candidatura a sindaco) ma con un margine nettamente più ristretto di Beppe Sala e leggermente inferiore rispetto a Francesca Balzani. C'è poi il fatto che, essendo più giovane sia di Sala sia di Balzani, ed avendo un'esperienza amministrativa limitata al capoluogo lombardo, molti si sono convinti che non abbia le spalle sufficientemente larghe per portarsi dietro e guidare una coalizione complessa come quella del centrosinistra e parlare a tutte le anime della città. Il suo profilo di sinistra-sinistra lo rende inoltre poco appettibile per i borghesi meneghini.
Il profilo twitter di Pierfrancesco Majorino
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BEPPE SALA
Pro: Benché non abbia ancora voluto comunicare i bilancio di Expo 2015, come gli hanno chiesto a più riprese sia Balzani sia Majorino, Beppe Sala è sostenuto dalla borghesia delle zone centrali di Milano ed è stato apprezzato come commissario di Expo, considerato un successo da (quasi) tutti i cittadini milanesi. Si porta appresso inoltre quella nomea di tecnico-manager prestato alla politica che in una città delle professioni come Milano è sicuramente un punto di forza. Un altro punto di forza di Sala è che il suo profilo è adatto a conquistare - nelle elezioni vere - anche un pezzo di elettorato che tradizionalmente votava a destra, caratteristica che non ha nessuno dei suoi competitor.
Contro: Beppe Sala ha il problema di conquistare il voto di quegli elettori di sinistra che nel 2011 avevano votato con entusiasmo Pisapia, e che, quando Milano sarà chiamata alle urne, potrebbero essere attirati dall'ipotesi astensionista. Un'ipotesi da non sottovalutare, tenuto conto che il suo passato di city manager di Letizia Moratti (anche se solo per pochi mesi) lo rende indigesto a un pezzo non trascurabile di quello che un tempo veniva definito il popolo della sinistra. Un altro punto debole della candidatura di Sala è il timore della sinistra che possa portare in comune gli uomini e le donne che hanno collaborato con lui in Expo, molti dei quali provenienti dal centrodestra e da Comunione e Liberazione. Non esattamente un buon biglietto da visita se l'obiettivo è vincere le primarie del centrosinistra milanese. Sono loro, gli elettori della sinistra, e non tutti i milanesi, che deve convincere il 6-7 febbraio.
Il profilo facebook di Beppe Sala
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ANTONIO IANNETTA
Pro: Laureato alla Facoltà di matematica, fisica e scienze naturali, Iannetta è un manager del sociale con esperienza nell'Unione Italiana Sport Per tutti (Uisp), un’associazione che promuove il diritto allo sport per tutti che tra Milano e provincia conta 550 società sportive e 70mila tesserati. Nonostante la sua sia una candidatura di bandiera, è il candidato che fa della tutela ambientale e del no al consumo di suolo (condivisa da tutti i suoi rivali, con accenti diversi) la sua bandiera elettorale.
Contro: È troppo poco conosciuto per poter vincere le primarie. Non ha alle spalle un partito, né un'organizzazione forte.
Il profilo twitter di Antonio Iannetta