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Primarie e quell'abisso tra Usa e Pd

Charlotte, la città americana dove si sta svolgendo la Convention democratica, apre di fatto la campagna di Matteo Renzi per la conquista del Partito. Il rottamatore, inebriato dai gadget a favore di Obama (tra tutti segnaliamo il mitico " Once Yuo Go Black, Yuo Never Go Back!" ) si e' lanciato in una vibrante filippica contro Massimo D'Alema, che negli ultimi mesi avevamo un po perso di vista. Il Renzi pensiero d'oltreoceano recita: "il partito pensato da Massimo D'Alema e' quello di una generazione abituata a governare con accordi alle spalle degli elettori mentre il nostro gruppo di ragazzi propone il metodo opposto. Ascoltando Michelle Obama e Julian Castro ho provato emozioni forti...." tutto vero e tutto abbastanza scontato.

Qualsiasi persona di buon senso proverebbe una qualche forma di emozione ascoltando Michelle Obama rispetto a Fioroni, su questo nulla questio e sia detto con tutto il rispetto per Fioroni. Ciò che e' singolare e' l'atteggiamento dei vertici del Pd rispetto al tema primarie e Renzi. Il diversamente giovane sindaco di firenze (a 37 anni nei paesi civili non si e' più considerati giovani) fa il suo. Sfida i vertici, si smarca dall'establishment del partito, gioca la carta novità e propone confuse ricette neo liberiste buone da scrivere su di un programma elettorale ma di difficile (purtroppo) applicazione in un Paese corporativo come il nostro. Dall'altra la risposta di Bersani e' sempre la stessa: "abbassiamo i toni, non litighiamo, teniamo unito il Partito!".

Potranno mai Fassina e Orfini accettare la vittoria alla primarie del liberista Renzi? Ad oggi il responsabile economico del partito si chiama Fassina il quale non perde occasione di bastonare le uscite filo governative di Enrico Letta e del suo gruppo di vedroidi. Nei fatti il partito e' già diviso su tutti i temi cruciali dell agenda politica. Dalla riforma del mercato del lavoro, ai temi etici coppie di fatto e matrimonio gay. Su ognuno di questi temi si formano opinioni e maggioranze variabili tali da mandare in confusione anche il più fedele tra gli elettori del Pd. E allora perché non usare l'opportunità delle primarie per vare chiazza sui contenuti? Perché non fare come avvenuto negli Usa con la mitica sfida del passato tra Obama e Hillary Clinton il 14 gennaio 2008? I due  se ne sono date di Santa ragione. Alla fine ha vinto Obama e oggi l'eroe dei democratici si trova ad affrontare la sfida del secondo mandato. Giusto per rinfrescare la memoria agli amici del Pd, ecco il video della campagna elettorale di Obama del conto Hillary. E Bersani si arrabbia per qualche piccola intemperanza dialettica del giovane Renzi? Ma ci facci il piacere...scenda nell arena e combatta!
video Obama contro Clinton primarie americane

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