Economia
November 09 2017
Nelle scorse settimane la BCE si è esposta sul tema banche e non performing loans (Npl, i crediti diventati inesigibili e in pancia alle banche), rilasciando dichiarazioni attraverso i suoi rappresentanti che di certo non possono passare inosservate.
Solo apparentemente hanno riguardato infatti temi quali la stabilità del sistema, l’introduzione o la modifica di regole per migliorare la situazione e contribuire a ridurre i rischi; questa è la favola che ci raccontano. Le scelte compiute dai tecnici hanno invece un impatto politico molto rilevante e sono volte ad incoraggiare determinati players a discapito di altri, non garantendo la parità di trattamento tra i soggetti bancari coinvolti.
Il primo intervento è stato quello di Danièle Nouy, presidente del consiglio di vigilanza della BCE, la quale ha posto l’attenzione sul dimensionamento delle banche in Europa e sul rischio che un’elevata presenza di istituti può comportare. Ha quindi suggerito ed invitato a non agire per la loro salvaguardia, in quanto vi dev’essere una naturale riduzione del numero delle stesse, in pieno accordo con la teoria della selezione naturale elaborata da Darwin.
È lecito pensare che l’Italia, paese con un elevato numero di banche di dimensione piccola e media (leggasi Banche di Credito Cooperativo e Banche Popolari), fosse tra i Paesi ai quali Nouy pensasse, dando un chiaro segnale al governo, ultimamente impegnato con diversi provvedimenti urgenti e straordinari per la tutela del risparmio e la trasformazione di questi istituti.
Da queste dichiarazioni si intravedono tuttavia due scenari:
L’altra discussione ha riguardato invece i crediti deteriorati e la necessità di procedere con una svalutazione e cessione in tempi più rapidi rispetto agli attuali.
Questa indicazione ha però delle conseguenze non trascurabili, che possono essere riassunte in quattro passaggi logici:
Quando perfino un banchiere di lunga esperienza come il Presidente di Assopopolari Sforza Fogliani afferma che il rischio è quello di avere un oligopolio bancario in Italia, allora possiamo scrivere che stiamo commentando la cronaca di una morte annunciata. Quella – rebus sic stantibus – del sistema bancario italiano; almeno, come lo conosciamo da secoli.
Per approfondimenti: Winthebank.com