Tendenze
April 28 2023
Alla vigilia della Festa dei Lavoratori c’è una professione che s’impone in tutta la sua attualità: l’armocromista.
Sdoganato dalla giovane ed eclettica segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, questo neologismo mai fino ad oggi pronunciato da alcuno, è diventato materia di discussione corrente, oggetto di editoriali graffianti e persino di polemica politica.
Siffatto new-job si riferisce a quella figura professionale che, con parcelle fino a quattrocentoeuro all’ora, aiuta il cliente non tanto ad abbinare gli abiti fra loro, ma a farneconciliare in modo efficace il colore con l’incarnato del committente.
Sul presupposto che il pigmento e le caratteristiche estetiche di ciascun soggetto si sposino al meglio con determinate tinte e modelli di vestiti, l’armocromista elargisce i suoi preziosi e prezzolati consigli a chi ritenga di volerne usufruire.
Adesso che la segretaria del partito erede della sinistra ha fatto coming-out su Vogue, abbiamo appreso che esiste questo nuovo redditizio sbocco professionale, a mezza via fra un truccatore esperto in palette colori, un consulente d’immagine e un culture d’arte contemporanea, quale è infatti Enrica Chicchio, l’armocromista della Schein (e della sua compagna).
Ci lamentiamo che non c’è lavoro, che i nostri giovani faticano a rendersi indipendenti e che le scuole non abilitano a professioni in linea con i tempi, ora sappiamo che esiste un filone da coltivare.
A patto di trovare clienti danarosi e convinti di migliorare l’outfit e sublimare la resa estetica indossando tailleur che contrastino il pallore, le occhiaie o le orecchie sporgenti.
Il tutto con plurimi vantaggi perché un buon consiglio dell’armocromista che magnifichi la silhouette e l’immagine incide sull’autostima, con essa sull’umore, con esso sul successo in campo amoroso e lavorativo, con essi sul portafoglio.
Come alla ‘Fiera dell’Est’ di Branduardi, l’armocromistaparte dalla tinta di un maglione e ti risolve la vita in tutti i suoi aspetti, con buona pace di psicologi, mental coach, formatori professionali, consulenti familiari, resi inutili al pari di un paio di dopo-sci all’equatore.
Dobbiamo quindi ringraziare Elly Shleinperché ci ha disvelato un mondo che non conoscevamo e che si ancora ad una dimensione innovativa del lavoro.
Altro che attaccarla con accuse di un elitarismo incompatibile con la base dei suoi elettori: si svecchino questi ultimi, imparino che la lotta per i diritti civili e sociali non è antitetica all’eleganza estetica.
Il buon Fausto Bertinotti, comunista duro e puro, non aveva forse lanciato la moda del cachemire e del portaocchiali di pelle?
Dove sta scritto che per difendere i lavoratori bisogna vestirsi nelle catene di abiti scadenti abbinati in modo improbabile?
Quattrocento euro l’ora, bazzecole.
Compagni dei campi e delle officine, la soluzione c’è, non siate taccagni.