Prosegue l'offensiva di Israele contro Hezbollah dopo l'attacco fallito dell'Iran.

Allarmi aerei sono scattati questa mattina in numerose località nel nord di Israele, tra cui Yiron, Misgav Am e Shtula - nell'Alta Galilea - oltre a Metula. Lo riporta l'esercito israeliano (Idf) su Telegram mentre la scorsa notte almeno cinque attacchi israeliani hanno colpito i sobborghi meridionali di Beirut, secondo una fonte della sicurezza libanese che ha chiesto l'anonimato, non essendo autorizzata a parlare con i media. La fonte ha confermato che «almeno cinque attacchi israeliani hanno preso di mira i sobborghi meridionali di Beirut». I corrispondenti dell'AFP hanno riportato diverse esplosioni e colonne di fumo nell'area, mentre un incendio si propagava. L'esercito israeliano ha dichiarato «che al momento sta colpendo obiettivi terroristici di Hezbollah a Beirut». Secondo Axios, che cita funzionari israeliani dopo gli attacchi «Israele lancerà entro pochi giorni una significativa rappresaglia in risposta al massiccio attacco missilistico iraniano di ieri, che potrebbe colpire gli impianti di produzione di petrolio all'interno del Paese e altri siti strategici».Il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha detto di aver parlato con il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant dopo« lo scandaloso atto di aggressione» da parte dell'Iran contro Israele. «Il ministro e io abbiamo espresso reciproco apprezzamento per la difesa coordinata di Israele contro quasi 200 missili balistici lanciati dall'Iran e ci siamo impegnati a rimanere in stretto contatto», ha scritto Austin in un post su X. Il capo di stato maggiore dell'esercito iraniano, il generale maggiore Mohammad Bagheri ha affermato che« L'Iran colpirà l'intera infrastruttura di Israele se verrà attaccato come rappresaglia per il lancio di missili avvenuto martedì. Se il regime sionista, che è impazzito, non è controllato dai suoi finanziatori americani ed europei e vuole continuare questi crimini o agire contro la nostra sovranità e integrità territoriale, l'operazione come quella di questa notte (martedì) sarà ripetuta con maggiore intensità e tutte le infrastrutture del regime saranno prese di mira».

Il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Jake Sullivan, ha parlato martedì sera del massiccio attacco missilistico dell'Iran contro Israele, rifiutandosi di specificare se e come Israele avrebbe risposto all'attacco. Durante il briefing, Sullivan ha detto: «Oggi, l'Iran ha lanciato circa 200 missili balistici verso obiettivi in Israele. L'esercito degli Stati Uniti si è coordinato strettamente con le Forze di difesa israeliane per aiutare a difendere Israele da questo attacco. I cacciatorpediniere navali statunitensi si sono uniti alle unità di difesa aerea israeliane nel lancio di intercettori per abbattere i missili in arrivo». Ha poi aggiunto: «In base a quanto sappiamo a questo punto, questo attacco sembra essere stato sconfitto e inefficace. Questo è stato prima di tutto il risultato della professionalità dell'IDF, ma in gran parte anche del lavoro qualificato dell'esercito statunitense e della meticolosa pianificazione congiunta in previsione dell'attacco.Ci consulteremo con gli israeliani sui prossimi passi in termini di risposta e su come gestire ciò che l'Iran ha appena fatto, e continueremo a monitorare ulteriori minacce e attacchi dall'Iran e dai suoi delegati. Siamo particolarmente concentrati sulla protezione dei militari statunitensi nella regione».

Poi gli è stato chiesto se il governo degli Stati Uniti e Israele hanno parlato della possibilità che Israele reagisca: «Abbiamo avuto alcune discussioni iniziali con gli israeliani in seguito a questo a livello militare e anche alla Casa Bianca a livello dell'ufficio del primo ministro. Continueremo quelle conversazioni nelle prossime ore. Non ho intenzione di dare giudizi prematuri o anticipare nulla. Vogliamo avere delle consultazioni approfondite con gli israeliani e avrò altro da riferirvi dopo che avremo avuto l'opportunità di discussioni più approfondite». Infine, secondo il New York Times che cita anonimamente alti funzionari israeliani e americani, i recenti attacchi aerei israeliani in Libano hanno distrutto circa la metà dei missili e razzi accumulati da Hezbollah in oltre trent'anni, infliggendo un duro colo alle capacità della milizia terroristica sciita. Per questo, Hezbollah sta cercando di rifornirsi di nuove armi dal suo alleato, l'Iran. Secondo il Nyt «nonostante le operazioni militari israeliane l'arsenale del gruppo resta imponente, con decine di migliaia di proiettili disseminati in tutto il Libano, e un attacco massiccio potrebbe mettere a dura prova il sistema di difesa Iron Dome di Israele».

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