(Leonardo/Uk)

Difesa e Aerospazio

Proteus, l’elicottero drone per la Marina inglese

Novità nel segmento Unmanned di Leonardo, che insieme con la Royal Navy e il team Future Capability Innovation (Fci) del ministero della Difesa del Regno Unito per le attrezzature e il supporto alla difesa (ufficio De&S), nella giornata di ieri (7 Gennaio) hanno svelato le prime immagini del velivolo senza equipaggio Proteus, del quale è in costruzione il dimostratore tecnologico. Il programma, commissionato nel 2022, vale 71 milioni di euro e vedrà il prototipo pronto a volare per la prima volta a metà di quest’anno. La configurazione di Proteus è quella di un elicottero mono rotore che pesa circa tre tonnellate e che sarà utilizzato per dimostrare i progressi in termini di autonomia, modularità del carico utile e intercambiabilità del progetto iniziale, sviluppando al contempo nuove tecnologie nelle tecniche di progettazione e produzione. Il suo sviluppo supporta la strategia Maritime aviation transformation (Matx) della Royal Navy, il programma nazionale britannico che prevede l'evoluzione dell'aviazione marittima fino al 2040, includendo anche la costruzione di nuove unità navali e i mezzi per il supporto di future missioni di guerra antisommergibile.

Il design del velivolo Proteus rivela che ha attinto a componenti provenienti dall'intera gamma di elicotteri Leonardo per ridurre i costi e accelerare lo sviluppo del velivolo, contando quindi sull’esperienza tecnica d’impiego delle singole parti. Leonardo ha inoltre attinto alle conoscenze e all'esperienza dei suoi attuali programmi di velivoli senza pilota (Uav) affinché questo progetto possa dimostrare la fattibilità e l’efficacia di grandi droni nell'ambiente marittimo funzionando come banco di prova per lo sviluppo e la dimostrazione di capacità autonome attuate mediante l’uso di algoritmi di controllo del volo per velivoli a decollo e atterraggio verticale (VTOL).

Il progetto Proteus presenta un vano di carico modulare progettato per consentire flessibilità nei ruoli della missione, tra cui la possibilità di scambiare carburante per carico utile (più elettronica = meno carburante) con la possibilità di collegare carichi utili specifici per diverse missioni per fornire ai comandanti sul campo un'ampia gamma di capacità fornite da un singolo tipo di mezzo. Studiato presso la sede inglese di Leonardo a Yeovil, il Proteus ha visto la creazione di un suo “gemello digitale” per agevolarne lo sviluppo. Utilizzando questo metodo, con algoritmi di intelligenza artificiale e apprendimento automatico in un ambiente sintetico, Leonardo può collaudare, modificare e dimostrare la capacità senza la necessità di prove su aeromobili reali, riducendo i costi e accelerando significativamente lo sviluppo rispetto ai tradizionali programmi dei velivoli ad ala rotante, per i quali tuttavia Leonardo sta anche sperimentando l'applicazione di nuove tecnologie di produzione digitale, tra cui la costruzione mediante stampa 3D e l'uso di materiali compositi con lavorazione a bassa temperatura e polimerizzazione economica, che richiedono meno fasi di produzione nella produzione di parti. Una volta collaudate, queste tecnologie saranno impiegate più ampiamente per ridurre i costi di ciclo di vita rispetto agli aeromobili con equipaggio convenzionali e migliorare la sostenibilità della produzione in tutta la catena di fornitura di Leonardo. In un documento rilasciato alla stampa si evince che la propulsione del Proteus potrà essere ibrida (turbina+elettrico), mentre parte della struttura ricavata utilizzando materiali riciclati.

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