Putin ricercato per crimini di guerra

Alla vigilia dell’incontro tra il leader cinese Xi Jinping e Vladimir Putin che si terrà a a Mosca il prossimo 20 marzo, il Tribunale penale internazionale dell'Aia ha emesso mandati di arresto nei confronti del presidente della Federazione russa Vladimir Putin e della sua commissaria per i diritti dei bambini Maria Alekseyevna Lvova-Belova «per deportazione illegale di bambini ucraini». I giudici istruttori della corte hanno valutato che vi siano «ragionevoli motivi per ritenere che ciascun sospettato sia responsabile del crimine di guerra di deportazione illegale di popolazione e di trasferimento illegale di popolazione dalle aree occupate dell'Ucraina alla Federazione Russa, a danno dei bambini ucraini».

Se avessero voluto i giudici avrebbero potuto optare per l'emissione di mandati di arresto segreti, ma hanno deciso di renderli pubblici in modo da «contribuire a prevenire l'ulteriore commissione di reati». Mosca ha ripetutamente negato le accuse secondo cui le sue forze hanno commesso atrocità durante l'invasione in Ucraina. Non appena si si è diffusa la notizia la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha così commentato l'emissione di un mandato d'arresto per Putin da parte della Corte penale internazionale dell'Aia: «Le decisioni della Corte penale internazionale non hanno alcun significato per il nostro Paese, anche dal punto di vista giuridico. La Russia non partecipa allo Statuto di Roma della Corte penale internazionale e non ha alcun obbligo ai sensi di esso. La Russia non sta collaborando con questo organismo e le eventuali prescrizioni di arresto provenienti dalla Corte internazionale di giustizia saranno legalmente nulle per noi».

Nonostante il mandato nei confronti di Putin e Lvova-Belova, la Corte penale internazionale non ha il potere di arrestare i sospetti e può esercitare la giurisdizione solo all'interno dei paesi che hanno firmato l'accordo che ha istituito il tribunale. La Russia non è firmataria di tale accordo, quindi è improbabile che che Vladimir Putin e Maria Alekseyevna Lvova-Belova vengano arrestati. Per il procuratore generale dell'Ucraina, Andrij Kostin si tratta di una decisione storica «Sono personalmente grato al procuratore della Cpi Karim Khan per questa storica decisione. Continuiamo la stretta collaborazione con la Cpi nei casi di deportazione forzata di bambini ucraini. Oltre 40 volumi di fascicoli, più di 1000 pagine di prove già condivise con la Corte»

Ecco la dichiarazione ufficiale della Corte Penale Internazionale di oggi:

Oggi, 17 marzo 2023, la Camera preliminare II della Corte penale internazionale ("CPI" o "la Corte") ha emesso mandati di arresto per due persone nel contesto della situazione in Ucraina: il sig. Vladimir Vladimirovich Putin e la sig.ra Maria Alekseyevna Leopoli-Belov.

Vladimir Vladimirovich Putin, nato il 7 ottobre 1952, Presidente della Federazione Russa, sarebbe responsabile del crimine di guerra di deportazione illegale di popolazione (bambini) e di trasferimento illegale di popolazione (bambini) dalle zone occupate dell'Ucraina alla Russia Federazione (ai sensi degli articoli 8(2)(a)(vii) e 8(2)(b)(viii) dello Statuto di Roma). I crimini sarebbero stati commessi nel territorio occupato ucraino almeno a partire dal 24 febbraio 2022. Vi sono fondati motivi per ritenere che Putin abbia la responsabilità penale individuale per i suddetti crimini, (i) per aver commesso gli atti direttamente, insieme ad altri e/o per interposta persona (articolo 25(3)(a) dello Statuto di Roma), e (ii) per il suo mancato controllo sui subordinati civili e militari che hanno commesso gli atti.

La sig.ra Maria Alekseyevna Lvova-Belova, nata il 25 ottobre 1984, Commissario per i diritti dei bambini presso l'Ufficio del Presidente della Federazione Russa, sarebbe responsabile del crimine di guerra di deportazione illegale di popolazione (bambini) e di trasferimento illegale di popolazione (bambini) dalle zone occupate dell'Ucraina alla Federazione Russa (ai sensi degli articoli 8(2)(a)(vii) e 8(2)(b)(viii) dello Statuto di Roma). I reati sarebbero stati commessi nel territorio occupato ucraino almeno a partire dal 24 febbraio 2022. Vi sono fondati motivi per ritenere che la sig.ra Lvova-Belova abbia la responsabilità penale individuale per i predetti reati, per aver commesso gli atti direttamente, insieme ad altri e/o tramite altri (articolo 25(3)(a) dello Statuto di Roma).

La Camera preliminare II ha ritenuto, sulla base delle istanze dell'accusa del 22 febbraio 2023, che vi siano fondati motivi per ritenere che ciascun sospettato sia responsabile del crimine di guerra di deportazione illegale di popolazione e di trasferimento illegale di popolazione dalle aree occupate dell'Ucraina alla Federazione Russa, in pregiudizio dei bambini ucraini.

La Camera ha ritenuto che i mandati fossero segreti al fine di proteggere vittime e testimoni e anche per salvaguardare le indagini. Tuttavia, consapevole che le condotte contestate nella fattispecie sarebbero in corso, e che la conoscenza pubblica dei mandati può contribuire a prevenire l'ulteriore commissione di reati, la Camera ha ritenuto che sia nell'interesse della giustizia autorizzare la Cancelleria rendere pubblica l'esistenza dei mandati, il nome degli indagati, i reati per i quali i mandati sono stati emessi e le modalità di responsabilità stabilite dalla Camera.

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