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November 15 2017
A San Siro il gelo della sera della disfatta contro la Svezia ha raffreddato le speranze di rivedere la Nazionale ancora una volta protagonista. L'estromissione degli Azzurri non accadeva dal 1958, quando l'Italia fu eliminata dall'Irlanda del Nord alle qualificazioni per i Mondiali di quell'anno che, ironia della sorte, furono disputati proprio in Svezia.
Ripercorriamo con le immagini giorni di gloria degli azzurri dal 1934 in poi, una storia fatta di gioie irrefrenabili o delusioni nel caso delle finali disputate e perse.
La storia di una Nazionale che emozionava con il gioco, che lottava e vinceva regalando una scia di immagini indelebili. Il sogno, almeno per il 2018, è svanito. Un po' come il fumo delle pipe di Bearzot e Pertini dopo la finale del 1982.
L'Italia di Vittorio Pozzo arriva alla finale battendo l'Austria (prima dell'annessione alla Germania nazista) per 1-0 (gol di Guaita).
A Roma in finale affronta la Cecoslovacchia in una giornata torrida. L'inizio parte male ed i Cecoslovacchi fanno il gioco. Al 71' si teme il peggio quando segna Puç, e quando poco dopo gli avversari sfiorano il raddoppio con un palo. La reazione azzurra è tutta negli ultimi minuti. Mancano meno di 10' quando Orsi pareggia con una staffilata da 20 metri. Ai supplementari bastano 5 minuti e Schiavio infila un diagonale per il definitivo 2-1
Il trionfo si ripete 4 anni dopo il primo titolo, nell'Italia dell'ultimo scorcio del consenso al regime nell'anno delle leggi razziali.
Gli Azzurri arrivano alla finale battendo il Brasile 2-1, con rigore decisivo calciato da Giuseppe Meazza.
A Parigi sono attesi dall'Ungheria, una delle squadre favorite per il titolo e caratterizzata da un altissimo livello tecnico del gioco. Il pubblico era contro la Nazionale con il fascio sulla maglia. A tifare Ungheria i molti fuoriusciti antifascisti presenti nella capitale francese.
L'Italia parte con il piede giusto e al 6' è in vantaggio con Colaussi. Due minuti dopo gli entusiasmi italiani sono raffreddati dal pareggio di Titkos. Nonostante la doccia fredda, l'Italia non demorde e al 16' è nuovamente in vantaggio con Piola, arrivando al riposo sul3-1 con la seconda rete di Colaussi.
Dopo un palo di Biavati però, al 70' i magiari accorciano e riaprono la partita, chiusa tuttavia all'82' da una prodezza di Biavati per il definitivo 4-2.
Non fu vittoria, ma l'Italia arrivò in finale con quella che sarà definita la "partita del secolo" contro la Germania Ovest, vinta al cardiopalma dagli Azzurri per 4-3
In finale era arrivato anche il Brasile di Pelè battendo per 3-1 l'Uruguay. A Città del Messico gli uomini di Ferruccio Valcareggi subiscono subito il gol del fuoriclasse Pelè. Il pareggio arriva al 37' con Boninsegna che sfrutta un'indecisione dei Brasiliani.
Nel secondo tempo l'Italia crolla fisicamente, anche per l'altitudine del terreno di gioco. I carioca segnano 3 gol in pochi minuti e la nazionale torna a casa con il 2°posto.
L'italia di Enzo Bearzot arriva in finale davanti al Presidente Sandro Pertini e a re Juan Carlos battendo la Polonia di Boniek con 2 gol di Paolo Rossi. La sfida dell'11 luglio è a Madrid contro la Germania Ovest di Rummenigge e Briegel. Fu la finale per antonomasia, di cui gli italiani conservano il miglior ricordo emotivo e visivo. 3-1 con i gol di Rossi, Tardelli e Altobelli a far scatenare la gioia nelle strade di quella estate di 35 anni fa.
Si gioca in casa con la Nazionale di Baggio e Schillaci (che sarà poi miglior marcatore), allenati da Azeglio Vicini. Si arriva alla semifinale dopo aver Battuto l'Eire. L'avversario è l'Argentina di Maradona e il match si gioca a Napoli, dove il pie de oro è idolatrato. Al gol di Totò Schillaci risponderà Claudio Caniggia con il famoso colpo di testa sporco a battere Zenga. Ai rigori saranno decisive le parate di Goycochea e gli errori dal dischetto di Donadoni e Serena. L'Italia chiuderà terza dopo la vittoria contro l'Inghilterra.
Si chiude ancora con una finale persa, come nel 1970. L'Italia è nelle mani di Arrigo Sacchi, con le Colonne Baggio e Donadoni affiancate da Albertini e Casiraghi. Si arriva in finale battendo la Bulgaria con doppietta di Roberto Baggio per il 2-1 finale dopo un rigore per i bulgari. La finale è contro il Brasile delle stelle, giocata alle 12,30 (ora di Los Angeles).
Massaro sfiora il gol e Taffarel fa una prodezza. Poi Baggio, reduce da uno stiramento in semifinale, sbaglia da distanza ravvicinata. A reti inviolate si passa ai supplementari e ai rigori con 36°C sul campo. L'Italia deve arrendersi dopo gli errori di Franco Baresi, Massaro e Roberto Baggio.
L'ultimo trionfo ed il 4°titolo mondiale è dell'Italia capitanata da Marcello Lippi. Nelle semifinali l'Italia batte i padroni di casa della Germania, arrivata ai supplementari a reti inviolate. Gli azzurri passeranno per 2-0 con Grosso e Del Piero.
La finale è contro la Francia, che aveva strappato il titolo europeo agli azzurri appena sei anni prima. L'inizio è tragico per gli uomini di Lippi. Al 7' passa la Francia con un rigore a cucchiaio di Zidane. Un guizzo di Materazzi porta nuovamente le squadre in parità fino al secondo tempo e ai supplementari. Al 111' l'episodio entrato nella leggenda: la testata di Zidane a Materazzi che costa il rosso al francese. Si va ai rigori per la seconda volta dopo gli Usa. Stavolta dal dischetto gli Azzurri non falliscono, mentre è Trezeguet a sprecare. L'onore di siglare il rigore del definitivo 5-3 spetterà a Fabio Grosso.