Economia
April 19 2018
La crisi che ha colpito le banche italiane non sembra aver intaccato i piani alti degli istituti: il rapporto tra lo stipendio di un impiegato di banca e il suo capo, l'amministratore delegato, è di 1 a 100. Un dipendente, insomma, dovrebbe lavorare tre vite per guadagnare quanto un top manager in un anno. A fare i calcoli è stata la First Cisl, che ha fatto i conti in tasca ai banchieri, confrontando le loro ricche buste paga con quelle dei dipendenti.
Lo studio segnala multipli a doppia e tripla cifra fra i salari dei top manager e quelli dei loro dipendenti: nel 2017 un top manager in media ha portato a casa uno stipendio più grande di 40 volte quello di un bancario, ma in alcuni casi è addirittura superiore di oltre 100 volte.
Al vertice della classifica troviamo il numero uno di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, che lo scorso anno tra stipendio e partecipazione azionaria ha portato a casa circa 5,5 milioni di euro: è una cifra pari allo stipendio medio di 122 impiegati del gruppo.
Meno della metà è invece la busta paga per il 2017 di Jean Pierre Mustier, a.d. di UniCredit: 2,3 milioni di euro (6.200 euro al giorno), inclusa la partecipazione azionaria, pari a 53 stipendi medi dei dipendenti del gruppo di Piazza Gae Aulenti. Giuseppe Castagna, a.d. di Banco BPM, terza banca italiana, ha incassato 1,5 milioni di euro; un po' di più Victor Massiah, consigliere delegato di UBI Banca, 1,6 milioni.
First Cisl segnala poi il caso di Marco Morelli, a.d. di Monte Paschi di Siena: il suo stipendio è sceso a 466 mila euro lordi a partire dallo scorso luglio, quando Bruxelles aveva imposto che la busta paga del top manager non superasse 10 retribuzioni medie dei dipendenti.
Ma per il primo semestre dello scorso anno valevano ancora le vecchie regole: così Morelli è riuscito a portare a casa 1,1 milioni, pari allo stipendio di 22 dipendenti, più del doppio del moltiplicatore imposto da Bruxelles.
Il sindacato dei bancari della Cisl punta il dito anche contro la retribuzioni di tre top manager di banche in difficoltà: sono Paolo Fiorentino, a.d. di Carige, che ha ricevuto 723 mila euro pari allo stipendio di 29 impiegati della banca ligure, Mauro Selvetti e Miro Fiordi, rispettivamente d.g. e presidente del Creval, che hanno ottenuto compensi per 700mila euro, come una quindicina di dipendenti della banca valtellinese.
Perché questo studio? First Cisl chiede una legge che raccolga le norme europee e internazionali ed elimini possibili lacune interpretative. Le indicazioni Eba, recepite da un regolamento di Banca d'Italia, stabiliscono appunto il rapporto massimo tra retribuzione fissa dei top manager e retribuzione media dei dipendenti e un compenso varibile dei vertici al massimo doppio rispetto alla parte fissa.
Il sindacato, inoltre, chiede che almeno un terzo dello stipendio dei manager sia vincolato all'effettivo conseguimento di obiettivi di natura sociale: crescita dell'occupazione, stabilità di valore dei prodotti finanziari emessi, qualità del credito erogato e offerta di educazione finanziaria alla clientela.