Quarta dose di vaccino, si accelera in Italia e nel mondo
Mentre i contagi dovuti alla variante Omicron non accennano a diminuire, già nella giornata di oggi il ministro della Salute, Roberto Speranza, adeguerà le linee guida aprendo la possibilità di ricevere la quarta dose di vaccino Covid-19 a tutta la popolazione con più di 60 anni. Finora, il secondo “booster” era riservato agli over 80 e alle persone tra i 60 e i 79 con elevata fragilità, ma dopo la raccomandazione degli enti regolatori - sia dell’ECDC americano che dell’EMA europea- all’allargamento della platea di soggetti “eligibili” a ricevere la quarta dose, si è deciso di non perdere ulteriore tempo e di procedere su questa strada. Nonostante al momento la campagna della quarta dose abbia fallito il target riguardo alla popolazione composta da over 80 e fragili, che nel nostro Paese si sono vaccinati solo in una percentuale di poco più del 20% del totale, esponendosi al rischio altissimo di incorrere nell’infezione, si proverà adesso a convincere individui più giovani –e verosimilmente più sani –a un ennesimo “shot”: proprio quando si parla già di nuovi vaccini aggiornati a Omicron, in arrivo tra settembre (Moderna) e novembre (Pfizer).
Ma cosa succede al di fuori dei nostri confini nazionali? Quali Paesi, e quando, hanno già intrapreso la strada della quarta dose? Il primo è stato Israele –fin dall’inizio della pandemia sempre all’avanguardia per utilizzo di nuove cure, vaccini e antivirali- che già nei primi giorni del mese di Gennaio 2022, cioè quando si combatteva contro la variante Omicron originaria, ha autorizzato la dose aggiuntiva, partendo subito con la platea di ultra 60enni e fragili di tutte le età (esclusi i minori di 18 anni). Peraltro, proprio da Israele sono arrivati anche i primi dati sull’efficacia del secondo booster, che ci parlano di un tasso di mortalità per Covid inferiore del 78% per chi ha ricevuto la quarta dose rispetto a coloro che hanno ricevuto solo un richiamo.
Sempre in gennaio, anche la Spagna ha autorizzato il secondo booster: inizialmente solo per i pazienti cronici e fragili, sotto chemioterapia o immunosoppressori, adesso per tutti gli over 80. Mentre in Italia la quarta dose per i fragili e gli ultra ottantenni è stata autorizzata a partire dai 120 giorni dopo la terza, nel paese iberico si devono attendere 5 mesi per potersi sottoporre al richiamo. Molta libertà di scelta è stata concessa –anche in questo caso già dal mese di gennaio- in Ungheria, dove la dose aggiuntiva viene somministrata a chiunque lo desideri, mentre in Germania si è deciso, nel mese di marzo, di somministrarla a tutti gli over 60 che ne avessero fatto richiesta. Da notare che tutti i Paesi che hanno scelto la strategia di iniziare le somministrazioni della quarta dose a tutta la popolazione generale, senza distinzione di età e comorbilità, negli scorsi mesi, l’hanno fatto superando le direttive EMA, che hanno sempre sostenuto non ci fossero ancora evidenze scientifiche a supporto dell’utilità di una nuova campagna massiva: tanto è vero che solo ora è stata raccomandata la somministrazione agli over 60.
Oltreoceano, negli Stati Uniti, gli enti regolatori hanno autorizzato già in Marzo la quarta dose per tutti gli americani con più di 50 anni e per i pazienti fragili a partire dai 12 anni: mentre in Canada possono riceverla tutti gli individui over 60, 5 mesi dopo la terza dose, mentre gli anziani che vivono in case di cura ricevono il booster già dopo 3 mesi dall’ultima somministrazione. Pochi giorni addietro, è arrivato il momento di decidere anche per l’Australia, dove è iniziato l’inverno e a fronte di un notevole aumento di casi da Omicron 5 viene raccomandata fortemente la quarta dose a tutti gli over-50 ma si rende disponibile anche alla popolazione tra i 30 e i 49 anni.
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