TOPSHOT - This photo taken on August 29, 2017 shows Chinese farmers harvesting red quinoa in Jianhe in China's southwestern Guizhou province. / AFP PHOTO / STR / China OUT (Photo credit should read STR/AFP/Getty Images)
Economia
May 29 2019
Sono lontani i tempi in cui la quinoa era un cibo alla moda, per hipster newyorkesi o vegani londinesi. Ormai mangiare il superfood andino sta diventando una sana abitudine alimentare. Tanto che, secondo un'indagine condotta in Gran Bretagna su 2 mila genitori, il 14 per cento dei bambini britannici ha iniziato a mangiare quinoa entro il terzo anno di vita. E, visto che anche per i superfood valgono le leggi di mercato, l'offerta si adegua alla domanda.
La quinoa è in pieno boom: secondo la rivista online Ozy, fra il 2009 e il 2019 la produzione mondiale è triplicata, passando da 75 mila a 230 mila tonnellate cubiche. «Ricca di proteine, minerali e vitamine, ma priva di glutine» si legge su Ozy, «negli ultimi anni la quinoa è diventata un cibo sano popolare in tutto il mondo».
Di pari passo, si è allargato l'ambito di produzione. Nel 2010 erano 40 i Paesi in cui si coltivava la pianta erbacea originaria delle Ande, i cui principali produttori sono Bolivia, Ecuador e Perù. Oggi il superfood per antonomasia si coltiva in oltre 100 Paesi del mondo: dalla Cina all'Egitto, passando per il Tagikistan e Dubai. Tanto che, secondo il settimanale The Economist, «i trader sperano che l'offerta domestica invoglierà i produttori di cibo a usare più quinoa come ingrediente negli snack industriali».
Una prospettiva che sta facendo scendere in campo i pezzi da novanta. Ardent Mills, il massimo produttore statunitense di farina, sta sponsorizzando la coltivazione della pianta superproteica da parte dei coltivatori locali, a partire dal Colorado, per passare poi alla California. E, proprio nello Stato della West Coast meridionale, la società statunitense Andean Naturals sta sperimentandone la coltivazione su un lotto di terra di 32 ettari. Attualmente Andean Naturals importa quinoa dalla Bolivia, ma il suo obiettivo è convertire a quinoa, entro il 2025, il 5 per cento dei 223 mila ettari ora coltivati a riso in California.
Anche Francia e Spagna si solo lanciate nella coltivazione della pianta erbacea andina. Entrambe hanno convertito appezzamenti di terreno pari a 3 mila ettari. All'appello non manca neppure l'Italia: l'Università di Firenze ha realizzato una varietà di quinoa adattata alle nostre condizioni climatiche, che ha battezzato Quipu, dopo anni di ricerche condotte presso il Centro per il collaudo Terre Regionali Toscane a Cesa, in provincia di Arezzo, all'ombra degli Appennini. E ad aprile ne ha depositato i diritti presso l'Ufficio comunitario delle varietà vegetali, un'agenzia dell'Unione europea con sede ad Angers, in Francia.