Musica
November 01 2016
Pochi gruppi incarnano il suono ibrido del terzo millennio, intriso di inquietudine, di elettronica e di chitarre distorte, come i Radiohead, forse l'ultima grande band, dopo i Nirvana, ad aver indicato una nuova via al rock.
A cinque anni dalle ultime, travolgenti esibizioni in Italia, i Radiohead tornano a esibirsi mercoledì 14 giugno 2017 alla Visarno Arena di Firenze (Parco delle Cascine) e venerdì 16 giugno 2017 all'I-Days Festival di Monza (Autodromo Nazionale).
I biglietti saranno in vendita da venerdì 4 novembre 2016 su Ticketone.it a partire dalle ore 10:00 e dalle ore 10:00 di sabato 5 Novembre 2016 presso tutti i punti vendita autorizzati.
Il quintetto di Oxford non è una band come tutte le altre: nesssuna concessione ai suoni alla moda, nessun ammiccamento televisivo, ma un'attenzione maniacale all'innovazione sonora.
Bast pensare che nel 2000, per comporre Kid A, i Radiohead rinunciano all'uso di chitarra e batteria. Il chitarrista, Jonny Greenwood crea un nuovo universo sonoro utilizzando il flauto dolce e le onde Martenot, strumento monofonico appartenente alla famiglia degli elettrofoni a tastiera, inventato dal francese Maurice Martenot nel 1928. Nessun brano viene mandato alle radio, nessun videoclip viene girato.
Nel 2007 In Rainbows è stato il primo album autocommercializzato con la formula "paga quel che vuoi", poi via al concorso di remix per Nude (i fans potevano creare proprie versioni di pezzo a partire dalle basi di chitarra, batteria, archi e voci) e al tour con compensazione delle emissioni inquinanti.
Nel 2009 il video di House of Cards è stato realizzato in digitale senza telecamere, mentre nel bootleg di Live in Prague sono state utilizzate 50 telecamere amatoriali disseminate in platea.
A maggio del 2016, a cinque anni di distanza da King of limbs, i Radiohead si sono reinventati per l'ennesima volta con l'eccellente A moon Shaped Pool, affascinante puzzle in undici tessere sonore che anticipa il futuro, interpreta il presente e cita il passato della musica senza alcun manierismo.
Un magma sonoro in sui si fondono perfettamente archi, pianoforte, chitarre acustiche ed elettriche, impreziosito da orchestrazioni e da arriangiamenti spaziali, eppure umanissimi.