Lifestyle
June 20 2017
E' un impero da mezzo miliardo di euro su cui non tramonta quasi mai il sole, quello di Mino Raiola. Erroneamente considerato ex pizzaiolo, visto che non ha mai esercitato e semmai ha lavorato in sala nel locale di famiglia, che oggi comanda il calcio mondiale insieme ad altri potentissimi agenti e procuratori.
Un gruppo ristretto di uomini capaci di farsi pagare nel solo 2016 commissioni ufficiali per 1,1 miliardi di euro in tutto il mondo: una montagna di soldi che preoccupa sempre più la Fifa che sta studiando le contromosse dopo aver capito che la deregulation voluta nel 2015 ha spalacato le porte a una figura professionale sempre più centrale. E costosa.
Raiola, tornato prepotentemente sulla ribalta per la vicenda della rottura tra Donnarumma e il Milan, è uno degli esponenti simbolo di questa deriva del nuovo calcio. E il mezzo miliardo è la stima dei suoi guadagni in carriera con un trend in crescita impetuosa nelle ultime stagioni: la vicenda Pogba (49 milioni tra Juventus e Manchester United) rappresenta quasi un record, ma c'è da scommettere che presto sarà battuto. Magari proprio con Donnarumma.
Il grande pregio di Raiola agli occhi dei suoi assistiti è la capacità di fargli guadagnare stipendi da favola e quasi sempre al rialzo. Tappa dopo tappa di carriere trascorse in perenne movimento, con continui trasferimenti che muovono a loro volta denaro e procurano commissioni. Musica per le orecchie del potente procuratore.
Qualche esempio? Solo restando alla stagione appena conclusa il podio degli ingaggi della scuderia Raiola è da urlo: Pogba quasi 15 milioni di euro dal Manchester United, Ibrahimovic 13 sempre dallo United e Matuidi 8,5 milioni dal Psg col quale è stato a un passo dalla rottura nell'estate del 2016. In tutto 36,5 milioni che per Raiola valgono un assegno di 2-3 in nome della percentuale che tutti gli agenti si fanno riconoscere sugli stipendi dei loro calciatori.
La Top10 dei calciatori di Raiola - Ma il conto del tesoro non si ferma qui. Basta citare Mkhitarhyan (7,5 dal Borussia Dortmund), Lukaku (6,5 dall'Everton), Balotelli (4,5 dal Nizza) per restare oltre la soglia psicologica dell'ingaggio da top player. Senza dimenticare Weiss (2,5 dall'Al Gharafa), Abate (2,3 dal Milan), Romero (1,8 dal Manchester United per fare la riserva di De Gea) e Bonaventura (2 milioni dal Milan).
Giovani dal grande potenziale - Ma le mani di Mino si sono allungate anche su alcuni giocatori che hanno un futuro ricco davanti a se stessi. L'esempio simbolo è quello di Donnarumma, al centro dello scontro di mercato su un rinnovo che rappresenta per il portiere il primo contratto della carriera. Quanto vale in queste condizioni? In scadenza non più di 30-40 milioni, ma Gigio arriverà presto a essere il primo 'numero uno' a superare quota 100.
Litigare con Raiola o con quelli come lui (Jorge Mendes e Kia Joorabchian per fare due nomi tra i più attivi sul mercato italiano) può non essere un'idea fruttuosa. Il Milan lo ha scoperto sulla sua pelle, ma il sistema sta provando a correggere l'anomalia prima che sia tardi. Prima che intermediari e procuratori contino più degli stessi club per i quali lavorano.
L'anomalia di una montagna di denaro che esce dal sistema calcio senza rientrarci. Perché è accettabile che il cartellino di un giocatore sia strapagato se poi quei soldi vengono reinvestiti in altre operazioni di mercato; ma se tutto finisce nelle tasche di multinazionali che si arricchiscono senza restituire nulla al sistema, il circolo diventa vizioso e non virtuoso.