Tecnologia
February 10 2023
In una manciata di secondi si può sorseggiare un caffè, inviare una email, salire le scale di casa o assaporare un cioccolatino. D'ora in poi basteranno pochi attimi anche per ricaricare lo smartphone, perché la corsa verso il pieno energetico della batteria è arrivata a un punto di svolta: 30 secondi per assicurarsi due ore di telefonate continue, altri 50 in più per caricare la batteria da 0 al 20%. Sono i numeri di realme GT Neo 5, ultimo smartphone dell'azienda cinese da sempre in prima linea nello sviluppo di un sistema di ricarica fulmineo.
Il traguardo raggiunto, per ora in Cina e presto anche in Europa con il prossimo top di gamma realme GT 3, si traduce nella possibilità di uscire di casa senza l'incubo di aver dimenticato la powerbank e di restare a secco, lontani dal mondo connesso e dagli amici reali e virtuali. Il merito è della ricarica rapida da 240W, al momento la più alta potenza di ricarica tra gli smartphone, che mette il turbo alla batteria da 4600 mAh garantendo il passaggio da 0 al 100% in soli 9 minuti. Un'escalation impressionante, impensabile fino a qualche anno fa, dove la velocità viaggia di pari passo alla longevità della batteria, che in questo caso mantiene più dell'80% di capacità dopo 1600 cicli di ricarica.
Archiviato il sogno di avere un telefono con un'autonomia di una settimana, i produttori (soprattutto cinesi) hanno ingaggiato negli ultimi anni una battaglia serrata per offrire sistemi di ricarica sempre più estremi, fornendo in confezione caricatori fino a 150W per ridurre il pieno energetico a 25-30 minuti. Ora realme alza ulteriormente la soglia e a breve anche Oppo e Xiaomi mostreranno soluzioni che spingono sull'acceleratore, perché l'autonomia è uno dei fattori più importanti nell'orientare la scelta di acquisto di uno smartphone. E per conquistare i consumatori i produttori se la giocano come in Formula 1 dove, oltre a una macchina affidabile, la differenza tra vittoria e sconfitta dipende spesso dalla rapidità del pit stop.