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April 14 2016
Caso trivelle? C’è chi dice sì, c’è chi dice no. Sul referendum riguardante le trivellazioni i nostri politici continuano ad essere divisi a una manciata di ore dalla votazione del 17 aprile, giorno in cui tutti saremo chiamati a decidere se vietare il rinnovo delle concessioni estrattive di gas e petrolio per i giacimenti che si trovano entro le 12 miglia dalla costa italiana. Ma vediamolo nel dettaglio come si esprimeranno i partiti.
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Gli astenuti
Il premier Matteo Renzi si è schierato fin dall’inizio, insieme a molti ministri e alla maggioranza del Pd, a favore dell'astensione. Una posizione sostenuta da gran parte dei suoi, come Maria Elena Boschi che ha sottolineato di essere pronta a seguire le indicazioni del suo partito, e come Graziano Delrio o Dario Franceschini, che non si presenteranno domenica. Sulla stessa linea anche i sottosegretari Luca Lotti e Claudio De Vincenti. Idem per il ministro della Salute Beatrice Lorenzin che spiega: "Il non voto è una scelta politica".
Chi partecipa al voto tra Sì e No
Le opposizioni e la minoranza Dem, invece, promuovono in modo trasversale il diritto-dovere di partecipare al voto anche se restano divisi tra Sì e No per quanto riguarda il quesito referendario. Favorevole a questa scelta di partecipazione alle consultazioni è il presidente della Camera Laura Boldrini che pensa sia un bene "incoraggiare la partecipazione e non certo scoraggiarla. Poi, ognuno vota quello che vuole", ha dichiarato. Dello stesso parere sul referendum è il numero uno di Palazzo Madama Pietro Grasso che ha definito questo voto “uno strumento popolare, democratico, costituzionale” mostrandosi pronto ad andare alle urne. Anche se Quirinale ancora non ha confermato ufficialmente la presenza, il capo dello Stato, Sergio Mattarella dovrebbe seguire la tradizione dei suoi predecessori al Colle nel recarsi a votare domenica prossima. Ma la sua preferenza resta top secret. Sulla stessa linea anche Bersani e D'Alema, oltre a Romano Prodi, che hanno annunciato la loro partecipazione, ma esprimendo il loro voto con un chiaro No.
I favorevoli
Compatto il M5S con a capo Grillo, la Lega con Salvini e la Sinistra italiana che da giorni stanno promuovendo una campagna per il Sì a cui si sono uniti anche dell’ex capogruppo alla Camera Roberto Speranza che ha deciso anche di scrivere una lettera ai militanti invitandoli a "correggere gli errori dei dirigenti". E ha deciso per un voto favorevole anche il governatore della Liguria Giovanni Toti.
I contrari
In campo azzurro contrario è il capogruppo alla Camera Renato Brunetta che ha deciso per un secco No, come il titolare dell'ambiente Gianluca Galletti.