Renzi-Mastella, la nuova coppia della politica per far sorridere gli italiani

Diciamo la verità. Il periodo non è dei migliori. Siti e quotidiani ci ricordano la guerra a Gaza, quella in Ucraina, i due fidanzati scomparsi, e la morte terribile della piccola Indi; tutto questo alla vigilia di un venerdì 17 che oltre alla negatività ed alla scaramanzia prevede anche un bello sciopero generale (anche se a metà). C’è poco quindi da stare allegri ed è proprio in giornate come queste che i sorrisi farebbero tanto, ma tanto bene. Fiorello e Checco Zalone, in tv fanno del loro meglio ma non basta. Ci vorrebbe qualcosa di davvero divertente e nuovo.

Fortuna che c’è la politica.

Ieri è nata una nuova coppia, un nuovo soggetto che punta, deciso alle prossime elezioni europee: Clemente Mastella e Matteo Renzi. Sissignori, Mastella e Renzi, i nuovi Occhi e Renato, Sandra e Raimondo (ci scusino per l’offesa). «Guardiamo all’esempio della Margherita» è stato l’unico commento all’uscita del primo incontro. Al momento non c’è molto altro anche se voci non confermate dicono che ci sia già l’inno del nuovo partito, la nota canzone di Annalisa: «Ho visto lei (Renzi) che bacia lui (Mastella), che bacia lei (Renzi), che bacia me (Calenda), ma chi baci tu (uno a caso…)».

SI scherza, perché solo con una bella enorme dose di ironia si più pensare e soprattutto prendere sul serio questa trovata buon non per i palazzi della politica ma al massimo per il palco dell’Arcimboldi dove registrano le puntate di Zelig.

Renzi, ci stava preoccupando; da mesi non dice nulla, non parla, anche perché, povero, conta sullo scacchiere politico attuale meno di zero. Difficile però restare senza le luci dei riflettori e così dopo aver ammorbato quei pochi (il 3% se va bene nei sondaggi) italiani attenti alle sorti del suo partito e del suo rapporto con Calenda ormai diventato una vera telenovela, di quelle da 2mila puntate in 14 stagioni, prova a stupire con l’ennesima proposta senza senso (politico e logico).

Davvero, già la politica agli italiani sta diventando sempre più indigesta, serve serietà soprattutto nei momenti complicati. Due personaggi che hanno visto passare il loro treno, da anni, che hanno dichiarato di voler abbandonare la politica, salvo poi tornare sul luogo del delitto sono l’ultima cosa che ci meritiamo e di cui abbiamo bisogno. Però, per ridere, davvero ci piacerebbe sapere dai due il perché, il perché di questa idea malsana, condita con la parola più usata ed abusata nel mondo politico degli ultimi 20 anni: il «centro» Un luogo misterioso, ormai nascosto in chissà quale dimensione, diversa di sicuro da quella terrena.

Caro Matteo, caro Clemente, se volevate regalarci del buonumore sappiate che ci siete riusciti e ve ne siamo grati. Adesso però basta: il gioco è bello quando dura poco

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