Riccardo De Filippis: In Italia ci sono attori molto bravi, ma ci sono pure un sacco di cani
Quello che state per leggere è Riccardo De Filippis, uno degli attori più capaci nel panorama Italiano. E quando dico “capace” non intendo solo bravo, ma intendo di talento raro, uno dei pochi che sa farmi ridere davvero fino alle lacrime o farmi sentire l’amaro delle parole che recita. Un consiglio, non litigateci se lo incontrate in giro per Roma, ha la nomea d’essere un po’ “fumantino”(si scrive così?).
Alcune cose che hai fatto per me sono cult: Super G (sceneggiatore e attore), Sotto Casa (il corto più geniale di tutti i tempi) e Romanzo Criminale La serie. Ovviamente il tuo cv è molto più “spesso” ma, come ci si sente ad essere un eroe?
Eroe? Non esageriamo. Per mio figlio, spesso sono un eroe. Ci si sente bene. Comunque ancora non ho perso la speranza di diventare un super eroe. Ogni mattina mi sveglio e controllo se sti benedetti super poteri sono arrivati, preoccupante alla mia età, lo so. Ancora niente. Resisto, la speranza è l’ultima a morire.
Un tuo collega ha detto tempo fa, che se fossi stato in America avresti vinto sicuramente un Oscar, e molti altri quando devono nominare quali attori stimano di più spesso e volentieri inseriscono il tuo nome. Non credo tu sia così ricco per pagarli tutti Riccardo, quindi come ci si sente ad avere la stima dei colleghi?
Lo ringrazio e Li ringrazio tutti. Se lo dicono forse sarà vero. Sono contento naturalmente. Quando avrò la possibilità tutti a cena fuori, offro io. In Italia ci sono attori molto bravi. La speranza è che il talento sia sempre sponsorizzato. Ci sono pure un sacco di cani. Offro una cena pure a loro.
A parità di retribuzione preferiresti il cinema o il teatro potendo scegliere? E perché?
Il teatro è la mia culla, ci sono nato. E poi il primo amore non si scorda mai. Cinema e televisione sono la “stessa diversa” passione. Se dovessi scegliere, sceglierei un bel progetto. Sempre.
Da poco è finita la tournée de “Lo sfascio” con Nicolas Vaporidis, tu hai dovuto imparare quella parte in soli 10 giorni, è stata la prova più dura che hai dovuto affrontare nel tuo lavoro?
Non so se sia stata la più dura ma è stata sicuramente una prova importante per me.
Sono un perfezionista e pretendo di arrivare al debutto preparatissimo. Questa volta non è stato possibile visto il poco tempo. Ho fatto memoria in due giorni. Non stop. La sera del secondo giorno ho messo il telefono in frigo… Mi sono dovuto adattare e ho cercato di non farmi prendere dal panico. Il mio obiettivo è stato “sfangarla” alla prima e non mettere in difficoltà i miei colleghi. Colgo l’occasione per salutarli. Un gran bel gruppo di attori e di esseri umani. Superata la prima ho cominciato le “mie” prove e ho cominciato finalmente a lavorare sulle sfumature. Voglio anche ricordare Gianni Clementi, autore e regista e Saverio di Biagio, regista.
Quando vedremo la seconda serie di SuperG? Quanto cattivo sarai?
I Super G torneranno, è una promessa. E poi i super eroi tornano sempre. Siamo molto legati a questo progetto. Lavorato sodo per realizzare la prima serie e onestamente anche divertiti come non mai. Francesco Montanari, Daniele Prato( regista e co-scenegg.) ed io abbiamo una gran voglia di ripetere questa esperienza. Abbiamo scoperto di avere fan accaniti, che soddisfazione. Grazie a tutti.
Tra pochissimo parti con lo spettacolo de “il Calapranzi”. Raccontacelo in brevissimo senza spoilerare e segnalaci le date.
22 e 23 Febbraio Teatro di Tor Bella Monaca; 1 e 2 Marzo Teatro del Quarticciolo.
Indovinate chi è l’altro attore protagonista? Ebbene si, Francesco Montanari. Un grande attore. Un grande amico. Probabilmente la nostra amicizia è nata dalla reciproca stima professionale. Capita, di rado, che tra due attori nasca una sintonia quasi magica, tra noi è successo. Una bella fortuna. Il Calapranzi racconta la storia di due killer. Efficienti e un po’ “strani”; spesso involontariamente comici. I due sono in una stanza in attesa della loro vittima. Aspettano e Aspettano. Questa volta però le cose non andranno come al solito…
L’unico social che hai è twitter, si può sapere perché non ti sei mai avventurato su facebook o instagram?
L’unico e anche da poco tempo. Devo il mio ingresso in Twitter alla qui presente intervistatrice. La Brava, bella e tanto altro Andrea Delogu. Non lo dico perché mi sente, giuro. Leggete il suo libro, “La Collina”. Piccola parentesi. Una sera a cena mi ha consigliato, anzi sarebbe meglio dire costretto, ad entrare nel mondo dei social. Che dire, usati con cautela… Per Fb o Instagram aspetteri, ancora devo riprendermi. Comunque il mio social preferito rimane il caro e vecchio CITOFONO.
Sei felice?
Ho un figlio, un figlio che amo alla follia, quindi si.
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