Rio 2016: quanto vale una medaglia alle Olimpiadi? (In Italia 150 mila euro)
Teobaldo Semoli
Una premessa. Salire sul podio delle Olimpiadi mettendosi al collo una medaglia è una di quelle cose che davvero nella vita non hanno prezzo. Ma le medaglie di Rio 2016 un valore economico lo hanno per davvero ed è diverso per ogni nazione, con differenze tra un paese e l'altro a volte del tutto inaspettate.
Stando ai dati riportati da Moneynation, nella classifica dei premi l’Italia, che siamo soliti annoverare tra i paesi più poveri in tema di risorse per lo sport, si piazza al secondo posto: 150 mila euro è quanto gli azzurri riceveranno dal CONI per la medaglia d’oro, 75 mila per quella d’argento e 50 mila per il bronzo. Di fatto perdiamo solo nel confronto con il Paperone Azerbaigian che è disposto a pagare ben 510 mila euro per una (difficile) medaglia d’oro, 125 mila per un argento e 75 mila per un bronzo.
In quanto a premi non sfigurano nemmeno i lettoni che per le loro medaglie pagheranno dai 140 mila del metallo più pregiato ai 49,4 mila del bronzo, passando per i 70,5 mila dell'argento.
Nazione
Premi per l’oro
Azerbaigian
€460.000
Italia
€150.000
Russia
€121.000
Francia
€58.000
Cina
€28.000
USA
€22.500
Germania
€17.500
Fonte: Forexinfo.it. Sono esclusi i paesi che non hanno mai vinto una medaglia d'oro.
E le nazioni riconosciute universalmente come più ricche e ‘potenti’? Alcune di loro sono anche quelle che, data la facilità nel conquistare medaglie, non hanno bisogno di spronare più di tanto i loro atleti. Ecco perché in Usa per un oro non sono disposti a sborsare più di 25 mila dollari, che diventano 15 mila per l’argento e 10 mila per il bronzo. Cifre simili - 17,9 mila l’oro, 13,4 mila l’argento e 8,9 mila il bronzo - a quelle elargite agli atleti canadesi.
In Europa c’è chi si allinea con le politiche Nordamericane, come la Germania che paga 17,5 mila euro una medaglia d’oro, e chi invece cerca una via di mezzo, vedasi la Francia che parte da 58 mila euro (a scendere). C’è anche chi però decide di non elargire nessun compenso ai suoi atleti, rei di ricevere già parecchi benefit per la loro preparazione e la loro attività: tra queste ci sono Norvegia, Svezia e Gran Bretagna.