Economia
August 01 2018
Per anni è pressoché sparita, finita addirittura sotto zero, ma ora si è rifatta viva. In Europa e anche in Italia l'inflazione è tornata. Secondo le ultime rilevazioni relative al mese di luglio, nell'area euro l'aumento del costo della vita si è attestato in media al 2,1% mentre in Italia, seppur in crescita, non è andato oltre l'1,5%. Per la Banca Centrale Europea, impegnata da anni a combattere lo spettro della deflazione, si tratta di una buona notizia. Per i risparmiatori, però, l'aumento dei prezzi resta pur sempre un fattore da temere, perché ogni anno erode il potere d'acquisto del loro capitale, spesso accumulato in tanti anni di accantonamenti. Ecco dunque di seguito una panoramica su alcuni strumenti finanziari (fondi, etf e Btp indicizzati al costo della vita) che aiutano a proteggere i risparmi dagli effetti dell'inflazione.
Sono titoli di stato che garantiscono un rendimento legato all'inflazione. Nello specifico, si tratta di Buoni del Tesoro Poliennali (Btp) che liquidano ogni anno un interesse fisso in termini percentuali (cedola reale), suddiviso in due tranche semestrali. Il valore nominale del titolo (cioè il capitale che verrà rimborsato alla scadenza del Btpei,) cresce invece in base all'andamento dei prezzi al consumo nella zona Euro. Se l'inflazione sale, aumenta anche il prezzo di rimborso di questi Buoni del Tesoro. I Btpei con scadenza nel 2028 collocati nell'ultima asta governativa garantiscono una cedola dell'1,3% lordo annuo (1,13% al netto delle tasse), a cui va aggiunta la rivalutazione del capitale in base all'inflazione.
Da un po' di anni il Tesoro italiano ha emesso anche un'altra categoria di titoli con rendimenti legati all'inflazione. Si tratta del Btp Italia, che ha un funzionamento un po' diverso rispetto a quello del Btpei. Nel caso del Btp Italia, il titolo viene rimborsato alla scadenza allo stesso prezzo di quando è stato emesso e il suo valore non cresce in base all'inflazione. Ogni 6 mesi, però, gli investitori che acquistano questo Btp incassano un interesse che si compone di due parti: una parte fissa in termini percentuali (per esempio lo 0,5-1%) e una variabile, pari all'inflazione italiana. L'ultimo Btp Italia collocato a maggio dal Tesoro aveva una cedola fissa dello 0,5%. Se l'inflazione dovesse mantenersi sopra un punto e mezzo percentuale, il rendimento complessivo del titolo si attesterebbe sul 2% lordo annuo(1,75% al netto delle tasse).
In Italia, le società di gestione del risparmio hanno creato moltissimi fondi comuni di investimento obbligazionari che hanno un portafoglio composto da obbligazioni inflation linked, cioè da bond con rendimento legato all'inflazione, emessi sia dai governi che da banche e società private. I titoli acquistati da questi fondi, ovviamente, hanno buone chance di apprezzarsi quando ci sono delle aspettative di una ripresa dei prezzi. Occhio però alle commissioni applicate dai gestori che spesso sono un po' salate e rosicchiano i redimenti. Per chi vuole acquistare prodotti meno costosi, c'è una particolare categoria di fondi con commissioni molto più basse. Si tratta degli etf (exchange traded fund), le cui quote possono essere acquistate e rivendute facilmente in borsa.