Joe Raedle/Getty Images Port-au-Prince, Haiti, 11 gennaio 2015. Una bambina in preghiera durante una messa, sotto delle tende allestite nel luogo in cui sorgeva la chiesa del Sacré-Coeur. ▲ Joe Raedle/Getty Images Port-au-Prince, Haiti, 10 gennaio 2015. Una donna stende i panni ad asciugare davanti alla sua abitazione fatta di latta e teloni. ▲ Joe Raedle/Getty Images Port-au-Prince, Haiti, 11 gennaio 2015. Una messa sotto delle tende nel luogo in cui sorgeva la chiesa del Sacré-Coeur. ▲ Joe Raedle/Getty Images Port-au-Prince, Haiti, 10 gennaio 2015. Vita quotidiana tra le abitazioni provvisorie fatte di lamiera e teloni. ▲ Joe Raedle/Getty Images Port-au-Prince, Haiti, 10 gennaio 2015. Dei bambini giocano a domino lungo una strada. ▲ Joe Raedle/Getty Images Port-au-Prince, Haiti, 10 gennaio 2015. Vita quotidiana tra le abitazioni provvisorie fatte di lamiera e teloni. ▲ Joe Raedle/Getty Images Port-au-Prince, Haiti, 11 gennaio 2015. Bambini del coro della chiesa tra le rovine della Cattedrale nazionale. ▲ Joe Raedle/Getty Images Port-au-Prince, Haiti, 11 gennaio 2015. Una bambina nei pressi delle rovine della Cattedrale nazionale. ▲ Joe Raedle/Getty Images Port-au-Prince, Haiti, 10 gennaio 2015. Vita quotidiana tra le abitazioni provvisorie fatte di lamiera e teloni. ▲ Joe Raedle/Getty Images Port-au-Prince, Haiti, 11 gennaio 2015. Persone in preghiera in una nuova chiesa costruita vicino alla Cattedrale nazionale, distrutta dal terremoto. ▲ Joe Raedle/Getty Images Port-au-Prince, Haiti, 11 gennaio 2015. Un mercato all'aria aperta. ▲ Joe Raedle/Getty Images Port-au-Prince, Haiti, 11 gennaio 2015. Una messa all'aperto dove sorgeva la chiesa del Sacré-Coeur. ▲ Joe Raedle/Getty Images Port-au-Prince, Haiti, 10 gennaio 2015. Vita quotidiana tra le abitazioni provvisorie fatte di lamiera e teloni. ▲ Joe Raedle/Getty Images Port-au-Prince, Haiti, 10 gennaio 2015. Vita quotidiana tra le abitazioni provvisorie fatte di lamiera e teloni. ▲ Joe Raedle/Getty Images Port-au-Prince, Haiti, 10 gennaio 2015. Vita quotidiana tra le abitazioni provvisorie fatte di lamiera e teloni. ▲ Joe Raedle/Getty Images Port-au-Prince, Haiti, 10 gennaio 2015. Vita quotidiana tra le abitazioni provvisorie. ▲ Joe Raedle/Getty Images Port-au-Prince, Haiti, 11 gennaio 2015. Bambini di un coro tra le rovine della Cattedrale nazionale. ▲ Joe Raedle/Getty Images Port-au-Prince, Haiti, 11 gennaio 2015. Un gruppo di donne si riposano in un mercato. ▲ Joe Raedle/Getty Images Port-au-Prince, Haiti, 11 gennaio 2015. Abiti usati in un mercato. ▲ A cinque anni dal catastrofico terremoto di magnitudo 7 che il 12 gennaio 2010 ha colpito Haiti , causando la morte di almeno 220.000 persone e distruggendo in un solo minuto - alle 5 del pomeriggio - case, scuole, strade, il fotografo Joe Raedle è tornato a Port-au-Prince per raccontare con le sue immagini l'attuale situazione del Paese più povero delle Americhe.
Secondo le Nazioni Unite, oltre 3 milioni di persone rimasero coinvolte dal sisma e ancora oggi il Paese fatica a uscire dall'emergenza sociale e sanitaria. Oltre 85.000 haitiani, di cui più della metà minori, vivono ancora in sistemazioni provvisorie.