Usa 2024: perché Robert F. Kennedy jr è un problema per Biden

Come noto, Joe Bidensi è ricandidato in aprile a un secondo mandato presidenziale. Al momento, non sembrano quindi esserci molti dubbi sul fatto che sarà nuovamente lui a rappresentare il Partito democratico alle prossime elezioni. Eppure c’è un candidato alla nomination dem che sta iniziando a creare dei problemi all’attuale inquilino della Casa Bianca: parliamo del figlio di Bob Kennedy, Robert F. Kennedy Jr.

Sia chiaro: Biden resta al momento di gran lunga il favorito per vincere le primarie democratiche dell’anno prossimo. Ma Kennedy potrebbe insidiarlo seriamente. A sottolinearlo è stato, tra gli altri, il New York Times. Secondo quanto riferito dal quotidiano il 19 giugno, Kennedy arriverebbe al 20% dei consensi in alcuni sondaggi e potrebbe conquistare saldamente il voto di alcuni settori dell’elettorato democratico. La Casa Bianca sta cercando di reagire, mettendo in campo una serie di eventi elettorali che enfatizzino i risultati politici conseguiti da Biden. Tuttavia resta il fatto che il presidente in carica è fortemente impopolare tra ampie fette dell’elettorato dem: una situazione di cui Kennedy punterebbe ad avvantaggiarsi. Nel dettaglio, quest’ultimo potrebbe lanciare la propria sfida dal New Hampshire: Stato in cui la popolarità di Biden è uscita significativamente compromessa, dopo il suo tentativo di cambiare il tradizionale calendario delle primarie.

Il punto non è tanto che Kennedy abbia grandi speranze di vincere la nomination (anche perché alcune sue posizioni su armi, politica estera e vaccini non trovano il gradimento di parte consistente dell’elettorato democratico complessivo). Il punto è un altro: se dovesse ulteriormente rafforzarsi, la sua candidatura rischierebbe di indebolire quella di Biden. Il che potrebbe rivelarsi fatale alla General Election del 2024. Sotto questo aspetto, emerge un precedente inquietante per l’attuale inquilino della Casa Bianca. Nel 1980, l’allora presidente uscente Jimmy Carter si vide contesa la nomination dem dal senatore Ted Kennedy. Carter alla fine riuscì a prevalere, ma le spaccature generatesi nel Partito democratico lo fiaccarono, aiutando indirettamente il repubblicano Ronald Reagan a vincere le presidenziali di quell’anno. Ecco, è proprio questo scenario che Biden teme principalmente.

E non è tutto. Il presidente americano guarda con preoccupazione anche a un altro scenario, recentemente suggerito da The Hill. L’inattesa forza della candidatura di Kennedy potrebbe spingere alcuni esponenti dell’ala progressista dem a scendere in campo per contendere la nomination a Biden. Ricordiamo che proprio la sinistra democratica risulta notevolmente delusa da varie politiche portate avanti dall'attuale Casa Bianca (dall'immigrazione al tetto del debito). E non è escludibile che, dopo l’estate, Biden possa ritrovarsi un numero maggiore di sfidanti interni.

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