Lifestyle
June 06 2019
La Fiorentina cambia proprietà dopo 17 anni di gestione da parte della famiglia Della Valle. La trattativa con Rocco Commisso, magnate statunitense fondatore del colosso dei servizi via cavo MediaCom, si è chiusa con il closing del 6 giugno 2019 a Milano. L'annuncio è stato dato dallo stesso Commisso con un comunicato in cui ha raccontato la sua gioia per essere riuscito a finalizzare l'acquisizione di un club storico come la Fiorentina.
Commisso era volato in Italia per seguire in prima persona il closing, un affare da circa 170 milioni di euro che è maturato nella parte finale della stagione in cui la squadra, dopo un girone di ritorno disastroso, ha rischiato di retrocere in Serie B salvandosi solo all'ultima giornata grazie al pareggio contro il Genoa. I primi contatti, secondo quanto ricostruito, affonderebbero invece all'anno scorso.
Che i Della Valle volessero disimpegnarsi dalla Fiorentina era ormai noto ed evidente, reso ancora più necessario dalla profonda rottura con l'ambiente viola critico per la mancanza di progetti di sviluppo del club.
Originario della Calabria, Commisso è nato nel 1949 a Marina di Gioiosa Ionica in provincia di Reggio Calabria. Ha lasciato il Belpaese ancora ragazzino per raggiungere il padre che era emigrato negli Stati Uniti in cerca di fortuna. Studia e si fa strada anche grazie a un discreto talento calcistico che gli consente di ottenere una borsa di studio alla Columbia University di New York.
Lo sport, però, rimane sullo sfondo della sua parabola che si concentra ben presto verso il mondo delle finanza e delle banche. Entra in Jp Morgan e piano piano si trasforma in un self-made man nella migliore delle tradizioni a stelle e strisce avviando una carriera che lo ha portato ad essere accreditato di un patrimonio personale da 4,5 miliardi di dollari.
Nel 1995 fonda MediaCom che diventa il cavallo di battaglia della sua ascesa come imprenditore. Partita dal nulla, oggi la sua società rappresenta la quinta nel settore delle tv via cavo negli States con 1,5 milioni di clienti, un fatturato da 1,2 miliardi di euro e 4500 dipendenti. Un piccolo impero ancora in crescita e sul quale fonda anche la scalata al Milan per tornare alla vecchia passione calcistica.
In realtà Commisso non ha mai abbandonato il pallone. Si professa tifoso juventino convinto sin da bambino e nel 2017 ha rilevato, salvandoli dalla sparizione, gli storici Cosmos di New York, la squadra in cui - negli anni Ottanta - militarono anche fuoriclasse sulla via del declino come Pelè, Chinaglia e Beckenbauer.
Un'avventura fin qui senza successi in campo, ma che gli ha dato ulteriore notorietà a New York e che lo ha portato a contatto diretto con il mondo del calcio maturando un'esperienza utile anche per la scalata al football europeo. Risulta che negli anni scorsi abbia ricevuto richieste e pressioni per acquistare club italiani di secondo piano come Palermo, Reggina, Catania, Pescara e Sampdoria. Non se n'è mai fatto nulla.
Nella primavera del 2018 il suo nome è stato accostato con forza sempre crescente al Milan che in quel momento storico apparteneva ancora al cinese Yonghong Li. Una trattativa durata qualche settimana a cavallo del default del misterioso proprietario del club rossonero che poi si sarebbe arenato sul rimborso di una piccola parte del prestito ricevuto al momento del closing, perdendo così la proprietà a vantaggio del gruppo Elliott.
In quel periodo Commisso si era esposto molto anche a livello mediatico, rilasciando interviste e confermando la volontà di tornare in Italia da padrone di una delle squadra di maggior successo e fascino nel mondo. Poi la storia si chiuse con un epilogo differente, ma la voglia di pallone non è mai passata. Fino ad oggi e all'avvicinamento alla Fiorentina.