Economia
February 05 2018
Sarà una giornata importante quella di oggi per migliaia di Comuni, che dovranno decidere, tramite delibera di giunta, se aderire o meno alla rottamazione bis delle cartelle esattoriali emesse per tutta una serie di tasse locali non pagate regolarmente.
Milioni di cittadini attendono dunque di sapere se anche per Tari, Tasi, multe stradali e altre imposte di carattere comunale, ci sarà la possibilità di pagare eventuali arretrati in maniera agevolata e a rate senza incorrere in sanzioni troppo pesanti.
Dovrà essere cura quindi di ogni singolo contribuente che detiene debiti fiscali con la propria amministrazione locale, informarsi su quella che sarà stata la decisione della propria giunta. Intanto però, per moltissime realtà, i giochi sono stati già fatti. Vediamo dunque come ha deciso di comportarsi la maggior parte dei sindaci.
Cominciamo con il dire che per una gran quantità di Comuni, e in particolare per grandi città come Roma, Napoli, Genova, Palermo, Venezia e Perugia, le decisioni in merito alla rottamazione bis sono state già prese. Queste realtà infatti, così come moltissime altre amministrazioni locali, aderiscono al servizio riscossione garantito dall’Ader, l’Agenzia delle entrate – Riscossione, che ha da qualche tempo sostituito la vecchia Equitalia.
Ebbene, i Comuni che utilizzano questo servizio, di default sono stati ricompresi nella rottamazione bis attuata dalla stessa Ader. Quindi in tutti questi casi i cittadini sanno già che potranno usufruire di questa opportunità di pagamento agevolato delle cartelle arretrate, senza incorrere in sanzioni gravi.
Per molti altri Comuni invece la situazione è un po’ più articolata. In alcuni casi infatti i sindaci hanno deciso di affidarsi ad altri enti di riscossione che non sia l’Ader, oppure, in casi più limitati, hanno optato per una riscossione autonoma delle cartelle arretrate.
Ebbene, per tutte queste amministrazioni comunali, scade appunto oggi il termine per aderire o meno alla rottamazione bis. E allora, si scopre che, secondo una ricerca condotta in maniera specifica dal Sole24Ore, una buona quantità di Comuni del Nord Italia ha deciso di non aderire alla rottamazione bis, mentre nel Sud sono più numerosi i casi di città e piccoli Comuni che hanno optato per questa soluzione.
A spingere per un rifiuto della nuova opportunità di rottamazione è in particolare una motivazione: lo scarso successo, in termini di gettito recuperato, ottenuto con la prima rottamazione, quella del 2016. Esemplare in questo senso, come riporta il Sole24Ore, il caso di Matera che ha optato per il no, dopo che nel 2016 si erano registrate meno di 20 domande su 400-500 notifiche.
Ci sono poi città che restano coerenti con il rifiuto iniziale, quello deciso anche in occasione della prima rottamazione, anche per una questione etica e di rispetto per tutti quei cittadini che hanno sempre pagato regolarmente le proprie tasse: è il caso di Torino, Verona e di numerosi capoluoghi dell’Emilia Romagna, dove dunque anche questa volta non ci sarà nessuna rottamazione delle cartelle comunali.