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October 19 2015
Un quattro a zero con qualche rammarico, ma comunque senza appello: è quello inflitto nei quarti di finale dei Mondiali di rugby dalle nazionali del cosiddetto emisfero Sud ai team britannici "padri fondatori" del gioco, nonché alla Francia. Una lezione resa ancora più bruciante dal fatto che è stata impartita proprio nell'edizione giocata in Inghilterra, che dopo l'eliminazione nella fase a gironi della nazionale padrona di casa (e di un'Italia mai davvero in corsa) ha visto fatte fuori anche tutte le altre protagoniste del "Sei Nazioni", torneo-simbolo del Vecchio Continente.
All Blacks a valanga, Sudafrica di misura
Nella disfatta, la figuraccia peggiore è toccata ai galletti transalpini, sommersi dalla Nuova Zelanda sotto la bellezza di nove mete per un 62-13 che ha vendicato una volta per tutte e proprio sulla stessa erba (quella del Millenium Stadium di Cardiff) la sconfitta del 2007 a opera della Francia dell'orco Chabal.
Ora gli All Blacks affronteranno in semifinale sabato 24 ottobre (ore 18, diretta Sky Sport) gli Springbooks del Sudafrica, usciti vittoriosi da una vera e propria battaglia medioevale con il Galles, che dopo la bellezza di 197 placcaggi si è lasciato sfuggire al 75° Du Preez per la meta da mischia che è valsa il 23-19 finale.
Una delusione resa ancora più amara dal fatto che a togliere la concentrazione ai britannici proprio nel finale non sia stata solo la stanchezza, ma anche lo smarrimento per l'uscita dal campo giusto due mintui prima del loro condottiero Dan Biggar, chiamato fuori dai medici dopo una botta alla testa. Decisione contestata in diretta Tv dal diretto interessato, ma difesa a freddo e a spada tratta dal ct gallese Gatland ("appoggiamo al 100% il nostro staff").
Argentina senza dubbi, Australia senza respiro
A dispetto delle vittorie negli ultimi due Sei Nazioni, che la accreditava come migliore potenza del rugby europeo a questi Mondiali, l'Irlanda non è mai stata in partita contro i "Pumas" dell'Argentina, che con quattro mete trasformate e cinque calci dalla piazzola hanno firmato il netto 43-20 che vale per loro la seconda semifinale dopo quella persa nel 2007 contro il Sudafrica campione.
Avversaria dei sudamericani (domenica 25 ottobre, ore 18, diretta Sky Sport) sarà però questa volta l'Australia, che ha superato per un solo punto (35-34) e solo con un assai discusso calcio di punizione di Foley all'ultimo minuto una Scozia che al 75° (meta di di Bennett, trasformata da Laidlaw per il temporaneo 34-32) accarezzava ancora il sogno di una semifinale storica. Invece, a rimanere negli annali, sarà il fatto che la Rugby World Cup 2015 - quella giocata nella culla della palla ovale - è stata la prima a non vedere una nazionale europea tra le quattro migliori del mondo.
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