Rugby: guida rapida al Sei Nazioni

Il XV Sei Nazioni che si apre questo sabato - proprio con l'Italia impegnata a Cardiff contro il Galles (ore 15.30) - è un torneo a senso unico, in cui Inghilterra, Galles e Francia si giocheranno la vittoria finale. Gli azzurri dovranno accontentarsi delle "briciole": vincere, come primo dovere, contro la Scozia in casa (22 febbraio) e magari provare a ripetersi il 15 marzo contro l'Inghilterra, unica europea mai battuta dalla nostra Nazionale, che l'anno scorso è comunque uscita tra gli applausi dopo l’onorevole sconfitta a Twickenham per 18-11.

Se Martin Castrogiovanni dà la carica con il suo "giochiamo con la sensazione di poter vincere sempre", è però il realismo del nostro commissario tecnico, il francese Jacques Brunel, la misura delle nostre reali potenzialità: "Non sarebbe un dramma perdere tutte e tre le partite in trasferta". Assenti alcuni giocatori chiave come l'estremo Andrea Masi, l'ala Giovanbattista Venditti e il flanker Simone Favaro, saranno protagonisti tutti gli azzurri più noti al grande pubblico: il capitano Sergio Parisse, il già citato Castrogiovanni e i fratelli Bergamasco, Mauro e soprattutto Mirco, convocato dopo un lungo infortunio al ginocchio e "meta-man" dell'Italia (7 in totale) del Sei Nazioni. Per il resto, ecco una serie di curiosità e note tecniche sugli azzurri e sui loro avversari per chi, appassionato o neofita, seguirà i match in programma...

➔ Sarà il primo Sei Nazioni senza AndreaLo Cicero, il "Barone", ritiratosi l’anno scorso dopo 103 presenze (caps) nella Nazionale azzurra.

➔ Dietro le star e i collaudati Luciano Orquera, Alessandro Zanni e Leonardo Ghiraldini (per citarne alcuni), va seguita una "banda" di giovani interessanti, tra i quali spicca l'apertura TommasoAllan, ventenne del Perpignan (serie A francese), atteso al definitivo salto di qualità.

➔ Le regole in mischia sono leggermente cambiate: i piloni devono "legarsi" all’avversario diretto prima dell’ingaggio; diminuendo le distanze fra le prime linee, la collisione e l’impatto - punti di forza dei nostri Castro e compagni - ne sono usciti ridimensionati, il che favorisce avversari meno forti fisicamente ma ugualmente tecnici.

➔ Nella rimessa laterale, fondamentale nel rugby a livello di possesso dell’ovale, l'Italia ha ben figurato l'anno scorso con il 90% di possesso su proprio lancio (migliore del Sei Nazioni!), ma sbagliamo sovente le rimesse decisive. Migliorare in questo dettaglio significherà quindi aumentare le nostre possibilità di successo.

➔ L'Italia sta lentamente cambiando il suo sistema difensivo: Jacques Brunel punta molto sul placcaggio "offensivo" e la salita rapida della linea. L'auspicio è che gli azzurri abbiano metabolizzato al meglio il nuovo "credo" del tecnico francese.

➔ Il Galles, vincitore delle ultime due edizioni, è a caccia dello storico tris, mai riuscito a nessuno in era Sei Nazioni. Il primo ostacolo sta però proprio la pressione di media e popolazione riguardo l'impresa, oltre al fatto che ben 15 gallesi potrebbero risentire della trasferta con i "British&Irish Lions" che li ha visti seriamente impegnati la scorsa estate in Australia. Il Tour che ogni quadriennio impegna i migliori giocatori delle Islands ha infatti sempre notevolmente influito sulle performance individuali del Sei Nazioni successivo.

➔ I bookmakers danno a 3,10 la vittoria di Galles e Inghilterra, seguite da quella della Francia a 3,65. I galletti sono però la Nazionale che ha iniziato a lavorare prima di tutte e la partita d'esordio a Parigi contro l'Inghilterra è un "dentro-fuori" assolutamente da non perdere.

➔ Il problema degli inglesi è proprio quello detto sopra: giocarsi da subito contro la Francia il ruolo di antagonista del Galles. A mettere pressione anche il fatto che nel 2015 i Mondiali di rugby saranno proprio a casa della Regina: vietato sbagliare!

➔ Indietro nelle quote (la sua vittoria finale è data a 5.00), l'Irlanda di Joe Schmidt è però stata l'unica Nazionale europea capace di battere il Galles negli ultimi due anni. Il problema del XV del trifoglio è che tende a calare alla distanza, sia nelle singole partite sia nell'arco del Torneo. I migliori, con il centro Brian O'Driscoll in testa, lamentano qualche acciacco e sono costretti a frequenti pit-stop che l'anno scorso hanno portato la rosa decimata alla sfida persa a Roma contro l'Italia.

➔ La Scozia, insieme con la nostra Nazionale, è l'unica a non aver mai vinto il Sei Nazioni. Nonostante questo, il XV del cardo è dato vincente a 38, mentre l'Italia a... 125! La forza della tradizione.

➔ Novità dell'edizione 2014 è il torneo in diretta e in chiaro grazie all'investimento del gruppo Discovery, che per Dmax ha acquisito i diritti fino al 2017, "rubando" a Sky anche i commentatori Antonio Raimondi e Vittorio Munari. Il canale sul digitale terrestre è il 52, su TvSat il 28, sul satellite l'808. Ma anche su Dmax.it sarà possibile lo streaming. Al posto di Diego Dominguez e della bella Tania Zamparo, in studio si altereranno sportivi di altra estrazione: per il primo appuntamento di sabato 1 febbraio è prevista la partecipazione della tennista Flavia Pennetta, accolta in studio da Paul Griffen, neozelandese con un passato in azzurro, e Daniele Piervincenzi, a lungo a bordocampo per La7 e voce del RaboPro12 su Italia2.

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